E' fuori da ogni dubbio che il vero nemico della serie Resident Evil non sia l'Umbrella, il virus o Jun Takeuchi. Nonostante non sia presente in tutti gli episodi (anche se gli ultimi capitoli pubblicati - The Umbrella Chronicles e Resident Evil 5 - gli hanno finalmente reso giustizia quale personaggio chiave dell'intera trama), Albert Wesker con i suoi immancabili occhiali da sole è l'antagonista attorno cui ruotano praticamente tutti gli avvenimenti della serie principale. Dopo tanti anni passati a tramare nell'ombra, mostrandosi di tanto in tanto per deliziarci con le sue frasi ormai storiche, le sue movenze da "not human anymore" e le sue partecipazioni a qualche minigioco, Wesker è sceso sul campo di battaglia per scontrarsi finalmente, a viso aperto, con il suo rivale storico, Chris Redfield che, con l'aiuto della new entry Sheva Alomar, pare averlo sconfitto definitivamente, scagliando i fan nell'incertezza più profonda riguardo il futuro di Resident Evil. Sul futuro di Resident Evil se ne dicono tante: c'è chi parla di un reboot della serie (ventilato anche dallo stesso Mikami, creatore della serie, a proposito di un ipotetico Resident Evil 6); c'è chi punta il dito sul famigerato Piano Wesker menzionato da Spencer in Resident Evil 5, che potrebbe vedere l'introduzione di un altro Wesker (eventualità smentita in-game dallo stesso Spencer, che prima di morire rivela che dei bambini Wesker l'unico sopravvissuto è Albert); c'è chi dice che oramai la serie è finita e, se sequel dovrà esserci, dovrà per forza di cose cambiare nome. Quale che sia il futuro di Resident Evil, è evidente e palese che una delle icone della serie è Albert Wesker ed è sinceramente difficile immaginare un futuro senza questo personaggio chiave, così come è difficile immaginare un Resident Evil senza uno dei suoi protagonisti storici (Chris, Leon, Jill, Claire).

 

Albert Wesker's Legacy      

L'incidente della villa; la tragedia di Raccoon City; l'isola di Rockfort e il centro di ricerca antartico dell'Umbrella e il Centro di ricerche dell'Umbrella nel Caucaso, in Russia. Il rapimento della figlia del presidente americano... Un uomo era coinvolto, direttamente, in ciascuno di questi incidenti: Albert Wesker.

Il motivo alla base delle azioni di Wesker può essere rintracciato nell'attuale incidente in Africa. Wesker aveva già ottenuto diversi organismi e virus, tra cui il virus T, G, T-Veronica e i parassiti Plagas. Decise di consegnare questi campioni alle aziende un tempo rivali della Umbrella, che, dopo avergli offerto una lauta ricompensa, li ricevettero con entusiasmo e bramosia. Conquistati ricchezza, potenza e fama, sembrava proprio che Wesker avesse ottenuto tutto ciò che poteva desiderare. Tuttavia, a Wesker non interessava la ricchezza materiale. Continuava ad essere tormentato da un'agitazione anche troppo familiare. La fonte di quel turbamento era Ozwell E. Spencer, il fondatore dell'Umbrella.

 

 

Durante il periodo trascorso presso la Umbrella, Wesker non era mai riuscito a determinare quali fossero le effettive intenzioni di Spencer (vedi Wesker Report II). I suoi nutriti finanziamenti sul fronte delle ricerche B.O.W. non avevano eguali nel settore. La produzione di armi biologiche era giustificata dai loro costi relativamente contenuti se abbinate a un normale sistema di lancio per armi convenzionali.

Gli enormi investimenti di Spencer nel settore apparivano inutili. Per quale motivo, poi, questi avrebbe avuto bisogno di simili B.O.W.? Fu proprio per risolvere questo dilemma che Wesker entrò a far parte del reparto informativo dell'Umbrella. Persino dopo la disfatta dell'azienda, quei dubbi continuarono a tormentarlo.

Pur di trovare le risposte che cercava, Wesker si mise alla ricerca di Spencer, L'unico problema stava nel fatto che, ancor prima dello scioglimento della Umbrella, lo scienziato aveva cessato di partecipare alle attività quotidiane dell'azienda. Wesker fu costretto a sfruttare tutte le risorse a sua disposizione: tempo, denaro e conoscenze. Infine, riuscì finalmente a scoprire il nascondiglio di lunga data di Spencer.

 

 

La prima notte d'autunno, mentre tuoni e lampi squarciavano i cieli, Wesker giunse nell'antico castello europeo divenuto la residenza del suo ex-mentore. Wesker si aspettava che il vegliardo si sorprendesse della sua presenza, ma invece i vecchi occhi dell'uomo si illuminarono di un'oscura gioia:

"Sei tornato..."

Accompagnate da una risata interrotta da accessi di tosse, le parole erano a malapena comprensibili.

Se Wesker in passato aveva nutrito dubbi nei confronti di Spencer, adesso non sapeva davvero cosa pensare. Si rese conto solo allora che quel vecchio apparentemente fragile aveva architettato tutti gli eventi verificatisi presso la Umbrella. Le sue stesse azioni nel corso degli anni non erano che il risultato del controllo e delle manipolazioni di quel vecchio decrepito. Con questa improvvisa consapevolezza, Wesker si rese finalmente conto del motivo dell'ansia che l'aveva accompagnato in tanti anni.

Come se gli leggesse nel pensiero, Spencer prese a spiegargli tutto.

La creazione di armi biologiche non era altro che una stategia finalizzata al conseguimento del suo vero obiettivo: l'evoluzione forzata dell'umanità tramite virus. Il progetto avrebbe segnato la fine dell'umanità nella sua forma attuale e la nascita di una nuova razza umana a essa superiore. Con l'aiuto di questa nuova razza Spencer avrebbe realizzato la sua Utopia, rivestendo il ruolo di dio in terra.

 

 

Per realizzare il suo sogno, necessitava di tre cose.

1. Il virus Progenitor

Senza questo elemento fondamentale, i suoi sogni sarebbero rimasti nient'altro che idee astratte. La scoperta del virus gli offrì ilmodo di concretizzare tutti i piani successivi.

2. La Umbrella Corporation

La creazione di armi biologiche rapèpresentava il pretesto ideale per condurre le sue ricerche sul virus Progenitor. I profitti ottenuti grazie alle ricerche della Umbrella avevano un'importanza secondaria rispetto al suo vero obiettivo.

Il terzo elemento di cui Spencer necessitava al fine di concretizzare la sua ambiziosa visione era lo stesso Wesker. Spencer sapeva quali fossero i presupposti della sua Utopia, sapeva anche che avrebbe avuto bisogno di una nuova razza umana... ma quali sarebbero state le caratteristiche della nuova specie? Il virus Progenitor avrebbe stimolato la selezione naturale fra la popolazione: premessa fondamentale del piano di Spencer. Tuttavia, se la nuova razza umana si fosse dimostrata restia a condividere la sua visione, si sarebbero avute complicazioni indesiderate. Il processo di evoluzione forzata avrebbe dotato gli esseri umani sopravvissuti di maggior forza e intelligenza, senza però modificarne conoscenze, logica o carattere. L'eventuale sopravvivenza di individui indolenti o sgradevoli, che sarebbero così entrati a far parte della nuova razza, avrebbe compromesso l'Utopia di Spencer e questi non intendeva rinunciare alla sua visione. Mise dunque in atto un piano finalizzato a scongiurare tale eventualità.

Il piano in questione, noto come Piano Wesker, era stato così battezzato in onore del principale ricercatore dell'epoca. Il piano prevedeva il monitoraggio di centinaia di bambini dati da genitori di tutte le nazionalità dotati di intelletto superiore. Nel caso risultasse impossibile alterarne conoscenze, logica e libero arbitrio mediante manipolazioni genetiche, lo stesso Spencer avrebbe provveduto a instillare in loro i suoi valori con qualsiasi mezzo necessario.

A tutti i bambini venne assegnato il cognome Wesker e, una volta completato il processo di indottrinamento/manipolazione, i piccoli vennero cresciuti in ambienti controllati in varie località del mondo, ma sempre sotto l'occhio vigile della Umbrella.

Spencer si compiacque della condotta di Albert, convinto che, se gli altri Wesker fossero stati come lui, la sua nuova razza umana sarebbe stata composta esclusivamente da individui di qualità. Spencer diede dunque via alla seconda parte del piano. A tutti i Wesker sarebbe stato somministrato un virus sperimentale. Il virus avrebbe permesso di selezionare i più dotati fra i giovani Wesker. Alcuni assunsero il virus dietro raccomandazione di un amico, altri nell'ambito delle cure mediche loro prescritte, ad altri ancora venne somministrato con la forza.

Per Albert Wesker le cose non andarono diversamente. Fu il suo partner William Birkin a consegnargli il virus sperimentale che poi si somministrò da solo. Tuttavia, il processo di selezione si dimostrò un po' troppo severo. La maggior parte dei Wesker, eccezion fatta per pochi sopravvissuti, soccombette. Albert Wesker, uno dei sopravvissuti in questione, scomparve poco tempo dopo.

 

 

Spencer non fu turbato da queste notizie. Le azioni di ogni Wesker erano infatti condizionate da un fattore di sicurezza, valea dire la sopravvivenza di Spencer. Era quello il disagio avvertito per tutta la vita di Albert. Tutti i Wesker erano programmati per mettersi alla ricerca di Spencer, un condizionamento che si manifestava in ciascun soggetto sotto forma di una crescente ansietà.

Proprio come previsto da Spencer, Albert fece ben presto ritorno da lui. Sfortunatamente, Spencer aveva commesso un unico errore: il codice di sicurezza restava operativo solo finchè rimaneva segreto. Non appena il mistero fu rivelato, Wesker non ebbe più alcuna necessità di trattenersi. A ostacolarlo c'era solo più un debole vecchio prossimo alla morte.

"Il diritto di essere un dio... Adesso quel diritto è mio."

Con queste parole, Wesker spezzò i ceppi con cui Spencer lo aveva imprigionato.

Fu un semplice caso a condurre i suoi ex-subalterni Chris Redfield e Jill Valentine al maniero di Spencer proprio in quel momento, ma Wesker lo prese come un presagio. I deboli avrebbero sempre resistito alla volontà dei forti.

 

 

Con inedità risolutezza, Wesker riflettè sulla sua evoluzione e quella della razza umana.

Dopo l'incidente presso la tenuta di Spencer, si diede all macchia e sfruttò la notizia della proprio morte per occultare le sue attività. Aveva raggiunto il suo obiettivo di ottenere il virus e accumulato il capitale necessario grazie alla sua posizione presso la Umbrella.

Da quel momento in poi, concentrò i suoi sforzi sul completamento del Piano Uroboros, preparandosi a regnare come un dio sulla successiva generazione dell'umanità.

La spiegazione offerta da questo dossier fa acqua da tutte le parti. Pur essendo ufficiale, contiene un sacco di incoerenze e banalità, prima fra tutte la faccenda del virus  iniettato ai giovani Wesker. Stando alla Timeline, Wesker si è iniettato il virus offertogli da Birkin all'epoca dei fatti di villa Spencer, dunque nel 1998, più precisamente a 38 anni... non era un po' troppo tardi rispetto al periodo della manipolazione citata da Spencer? E inoltre: perchè citare la Umbrella dopo l'incidente nel maniero di Spencer, quando Wesker aveva già accumulato tutto ciò di cui aveva bisogno vendendo alle società concorrenti i vari campioni di virus? Insomma, personalmente a me questa spiegazione del sommo Piano Wesker non ha mai convinto troppo e fa acqua da tutte le parti. Se comunque questa deve essere la versione ufficiale della vicenda Wesker  (escludendo eventuali future modifiche o rattoppi da parte di Capcom), allora è meglio ricordare l'ascesa e la conseguente discesa di Albert Wesker, da capitano della S.T.A.R.S. a dio mancato, e riviverla in questo lungo e completo video speciale che ha lui e soltanto lui come protagonista.

 

 

La frase detta da Sheva Alomar dopo la caduta che precede lo scontro con Wesker nell'hangar dice tutto. Albert Wesker oramai non ha nulla da perdere ed è intenzionato a saturare l'atmosfera con il virus Uroboros per diventare un dio. Le sue stesse frasi dette durante il combattimento sono emblematiche.

"Ti è mai venuto in mente che siamo in troppi su questo pianeta? Sono pochi gli umani che contano davvero. Tutto il resto è erbaccia. Erbaccia che io ho il compito di estirpare. E grazie a Uroboros posso riuscirci! Uroboros sceglierà solo coloro con un DNA superiore...Solo chi è adatto alla sopravvivenza avrà il permesso di portare i propri geni in una nuova era! Lascia che ti spieghi una cosa, Chris. Non mi ritengo un re... No, io sono un dio! E anche i re si prostrano agli dei! Accetta il tuo destino. Stai solo ritardando l'inevitabile."

Lo stesso comportamento che precede lo scontro finale è sintomo evidente della follia esplosa in Albert Wesker, deciso ormai a sacrificare per la seconda e definitiva volta la sua umanità, accogliendo Uroboros nel suo corpo pur di eliminare una volta per tutte l'acerrimo nemico Chris Redfield. Ma se Wesker fosse riuscito a eliminare Chris, Sheva e gli altri... che cosa avrebbe potuto ormai fare per diventare un dio, ridotto in quello stato? Resterà una domanda senza risposta.

 

Questa serie di video (le parti di gameplay) non ha alcuna intenzione di mostrare record personali o particolari abilità del giocatore, ma offre lo sviluppo del gioco da un punto di vista cinematografico per far assaporare al meglio le atmosfere lugubri, l'azione di gioco e l'evolversi degli avvenimenti, mostrando le cutscenes che vedono protagonista Albert Wesker e le sezioni di gameplay ad esse collegate, anche con personaggi differenti.

Giocatore

Shin Bilstein

Versioni

Resident Evil The Umbrella Chronicles PAL (Nintendo Wii)

 

Resident Evil Code: Veronica X NTSC (Playstation 2)

 

Resident Evil 4 Wii Edition PAL (Nintendo Wii)

 

Resident Evil 5 PAL (Xbox 360)

Playlist

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176 minutes ca.

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