Titolo

Resident Evil 4 (バイオハザード4   Biohazard 4)

Anno

2023

Piattaforma

Playstation 5, Xbox serie X/S, PC

24 marzo 2023

24 marzo 2023

24 marzo 2023

VR

-

Preview:

 
Official Website:

https://www.residentevil.com/re4

 

Autunno 2004: sono trascorsi 6 anni dall'incidente di Raccoon City e dalla distruzione della città. L'Umbrella Inc. responsabile dell'incidente nel quale hanno perduto la vita qualcosa come 100.000 persone è stata costretta a chiudere i battenti sotto le pressioni dello stesso governo. Molte cose sono cambiate in questi sei anni. Leon S. Kennedy, sopravvissuto all'incubo di Raccoon City, lavora per un'agenzia governativa sotto il diretto controllo del Presidente. Sembra che la figlia del Presidente sia caduta vittima di un gruppo di terroristi che l'hanno rapita all'uscita del college e portata in uno sperduto villaggio della Spagna. Primo incarico di Leon è recuperare la ragazza e portarla a casa sana e salva. Sembrerebbe una normale missione di salvataggio, ma fin dai primi minuti Leon si accorge che c'è sotto qualcos'altro, anche se non può immaginare che sta per sprofondare in un nuovo, terrificante incubo...

la scheda del gioco      

Se la memoria non mi fa difetto, era da poco uscito il remake di Resident Evil 3 quando cominciarono a uscire i primi riferimenti ad un possibile remake di Resident Evil 4. La fonte era piuttosto attendibile: si trattava di Dusk Golem, l'insider che già in passato aveva twittato anteprime succose, e a tratti incredibili, su videogames in sviluppo che poi successivamente si erano rivelate estremamente corrette. Tanto per intenderci, fu lo stesso Dusk Golem a parlare di nemici in stile lupi mannari presenti nel sequel di Resident Evil 7, il Village, notizia che aveva dell'inverosimile e che poi è stata confermata all'uscita del primo trailer di quello che è Resident Evil 8. Le notizie sul remake di Resident Evil 4 non erano ovviamente tante, ma già la conferma che il progetto fosse in sviluppo a partire dal 2018 e che sarebbe stato pubblicato ufficialmente attorno al 2022 era davvero tanto esclatante quanto singolare, e col senno di poi, visto che di mezzo c'è stata una pandemia che purtroppo ha mietuto centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo e rivoluzionato il mondo lavorativo di ogni settore, quello videoludico compreso, è strabiliante come tutto quanto a conoscenza dell'insider si sia rivelato corretto. Ricordo anche che lo stesso Dusk Golem twittò che per il remake del 4 Capcom avrebbe dato ascolto ai feedback ricevuti dopo il remake di Resident Evil 3 - ed è parzialmente avvenuto proprio così... e ricordo anche che su Reddit apparvero successivamente delle immagini di props provenienti proprio dalla lavorazione di Resident Evil 4 Remake. Nel corso dei mesi che seguirono, ci fu un massivo leak di info riguardanti il futuro di Resident Evil che riguardavano, oltre ovviamente al remake del quarto capitolo, anche un titolo con Rebecca Chambers come protagonista (Outrage) e addirittura un nuovo capitolo con tutti e quattro i principali protagonisti della serie uniti per combattere l'ennesima minaccia delle bioweapons (Apocalypse... ma poi casualmente è uscito fuori il nuovo film in CG, il Death Island, che in parte rispecchia le anticipazioni fornite dall'insider, qquindi a questo punto un po' di nebbiolina sull'argomento è calata). Le anticipazioni sul possibile remake di Resident Evil 4 furono successivamente messe da parte da quelle più consistenti riguardanti il Village e abbandonate per qualche tempo con l'uscita del sequel di Resident Evil 7, che palesemente andava ad ispirarsi, e non solo, proprio al titolo che nel 2005 Mikami aveva pubblicato per Nintendo Gamecube e rivoluzionato il genere action e horror. Fu in quel periodo, circa due anni fa, che probabilmente le anticipazioni sul remake del 4, almeno così fu per me, vennero prese per abbagli, dal momento che non sembrava possibile che Capcom andasse a pubblicare due titoli così simili tra loro a così poca distanza di tempo l'uno dall'altro. Peter Fabiano e il suo staff avevano attinto a piene mani dall'opera di Mikami del 2005, anche troppo. Già di per sè la cosa faceva storcere il naso: sembrava quasi che con il Village ogni possibilità di avere un remake del 4 fedele all'originale fosse solo pura fantasia.

E invece, durante uno State of Play della Sony, nemmeno tanto a sorpresa, visto il periodo storico a base di social e spoilerate gratuite in cui viviamo, Capcom mostrò il primo teaser del gioco, con tanto di data di uscita, 24 marzo 2023, la data del mio compleanno. Accolsi la notizia senza troppo entusiasmo: visto il recente Village, che rubacchiava senza ritegno proprio dal Resident Evil 4 originale, e visto il trattamento che aveva subito Resident Evil 3 Remake, con una bella porzione importante di gioco originale completamente assente, ci si poteva aspettare qualcosa di valido? Resident Evil 4 era ed è uno dei miei titoli preferiti di sempre, sicuramente nella top 3 sia di Resident Evil (vedere la mia classifica i Resident Evil pubblicata su Instagram) che di tutta la mia collezione videoludica, fu gioco dell'anno 2005, rilanciò la serie e dettò i nuovi parametri dei giochi action, survival e horror che dal 2005 ai giorni d'oggi continuano ad essere seguiti... era plausibile aspettarsi un remake degno dell'opera originare? E soprattutto: era necessario davvero remakare un titolo praticamente perfetto, nonostante i 18 anni di vita che aveva sul groppone?

Cercheremo, e cercherò, di capirlo in questa lunga recensione che mi appresto a scrivere, dopo aver completato il gioco per la prima volta, ma dopo qualche giorno di distacco per metabolizzare meglio ciò che ho visto, vissuto e giocato, per non farmi abbagliare da commenti troppo a caldo che magari non rispecchiano realmente il mio pensiero su questo Resident Evil 4 Remake.

 

 

Ai fini di una valutazione globale del gioco nella maniera più obiettiva possibile, sono stati presi in considerazione diversi parametri e sono stati messi in relazione con gli altri titoli all'interno della saga e con ciò che era disponibile nel mercato al momento della pubblicazione del titolo. Le valutazioni vanno da un minimo di 1 a un massimo di 5. Trattandosi di un Remake, e soprattutto trattandosi del remake di Resident Evil 4, è impossibile non fare paragoni con l'opera originale sotto alcuni punti di vista.

 

La versione in mio possesso è quella Playstation 4, la Digital Deluxe. Per quanto abbia sempre ritenuto la grafica in un videogioco sì importante ma non fondamentale rispetto alla giocabilità, devo comunque affermare che ormai, nel 2023, non si possono pubblicare giochi con una grafica sotto certi standard, soprattutto da parte di software house come la Capcom (vedi l'obbrobrio fatto con RE:Verse). Sicuramente le texture delle versioni per PC e per PS5 e Xbox serie X/S saranno migliori, sicuramente il ray tracing aggiungerà realismo alle ambientazioni e agli effetti visivi, tutto quello che volete: Resident Evil 4 su PS4 gira che è una meraviglia, le ambientazioni sono meravigliosamente sporche, forse un po' troppo alla Village, ma dopotutto è il Village che si è pesantemente ispirato a Resident Evil 4 e non certo il contrario, quindi non c'è niente da lamentarsi a riguardo. I personaggi e le animazioni sono di ottimo livello, forse ho notato una certa trascuratezza sul design di alcuni nemici - primi fra tutti i Colmillos, dal muso quasi inguardabile tanto è "tirato via" - ma molti altri sono stati migliorati e non di poco - tipo le plagas in grado di staccare la testa con un morso al povero Leon, e in alcuni tratti le texture non sono proprio il massimo - in certi punti le texture compaiono definite dopo che l'inquadratura si è assestata, ma si tratta di piccolezze che non vanno ad inficiare la bellezza generale dei luoghi e dei protagonisti, buoni e malvagi, del titolo. Alcuni cambiamenti mi hanno lasciato un tantino in disaccordo - il viso di Krauser soprattutto - ma altri, come Ashley piuttosto che Salazar, hanno decisamente reso più realistici o inquietanti i personaggi, senza che tuttavia ce ne fosse un reale bisogno. Le ambientazioni originali, con le debite eccezioni, sono state rispettate, a tratti ripensate o fuse in un unico scenario, e tutte arricchite di dettagli in termini di semplice oggettistica e giochi di luce in grado di rendere ancora più cupa l'atmosfera dei luoghi in cui Leon e Ashley devono districarsi - e non solo loro - per poter sopravvivere e fuggire dall'incubo.

 

Se Resident Evil 4 originale mi ha praticamente incatenato per quasi due anni a giocarci senza soste, per merito dell'innovativo combat system e le molteplici possibilità con cui affrontare i nemici e l'esplorazione degli scenari, sono certo che anche questo Remake mi terrà incollato per molto tempo. Onestamente, non so quanto tempo, dal momento che sono passati 18 anni dal 2005, sono invecchiato e molte cose sono cambiate, ma sono certo che la longevità di questo titolo, anche adesso che non contiene ancora il mini gioco dei Mercenari (in aggiunta gratuita a partire da venerdì 7 aprile - oggi è il 5) e Separate Ways (che verrà aggiunto probabilmente più avanti) è decisamente elevata. Ci sono 4 difficoltà di gioco, dalla Assistita alla Professional, un sacco di obiettivi da portare a termine - e alcuni di loro richiedono più run e una esplorazione meticolosa, anche per terminare delle missioni richieste dall'immarcescibile mercante e ottenere tesori importanti, tonnellate di armi da comprare e potenziare al massimo con il New Game +.  Resident Evil 4 originale (parlo ovviamente della versione Gamecube) non aveva obiettivi o achievements - sono stati introdotti soltanto dalle versioni Xbox 360 in poi e sono soltanto 12, quelli basilari, ma già all'epoca il gioco si mostrava versatile da poter essere affrontato con differenti spiriti: come uno "sparatutto", con un arsenale che avrebbe potuto sconfiggere anche il più ostico dei boss con un solo colpo, oppure come un survival puro e semplice, raccogliendo e utilizzando solo le risorse che si trovano con l'esplorazione degli scenari senza dunque rivolgersi al mercante per upgrade o acquisti di armi e bombolette FAS. Una delle mie prime serie di video sul vecchio canale Youtube fu proprio riguardante una run No Merchant... e mi fa simpatia vedere che a distanza di 18 anni proprio un obiettivo di Resident Evil 4 Remake preveda di portarlo a termine proprio senza utilizzare gli "aiuti" del mercante. Ma si sa: i pionieri non sono mai compresi e la loro lungimiranza cade nell'oblio del tempo.

 

 

Fatto sta che, non di proposito ma perchè si tratta di un mio sincero convincimento a riguardo, la mia primissima run di Resident Evil 4 Remake non ha ovviamente fatto a meno dei servizi pur costosissimi del mercante, ma se non altro non ho da lui acquistato alcuna arma se non scambiato alcuni Spinelli (pietre preziose ottenibili portando a termine richieste o nascosti sotto forma di tesori extra nella Deluxe Edition) con la pistola Vendicatore (Punisher), dal momento che sono affettivamente legato a quell'arma sin dagli storici tempi del gioco originale, in quanto può trapassare due nemici con un colpo... e 5 con il potenziameno esclusivo. Paradiso in alcune situazioni, ma Inferno in altre.

 

Resident Evil 4 Remake è senza alcun dubbio un'ottimo remake del gioco originale targato 2005. Le meccaniche di base sono rimaste inalterate, impreziosite da un lato da alcuni miglioramenti figli dei titoli che ne hanno preceduto la pubblicazione, ma dall'altro lato arricchite, a mio parere, di inutili e a tratti frustanti elementi di realismo di cui si poteva fare benissimo a meno. La reazione ai colpi subiti dai nemici ci sta: Leon barcolla, si inginocchia, ha un attimo di stordimento, si rialza intontito e dopo qualche istante è nuovamente operativo (per quanto possa in base alla quantità di barra della vita residua, se la barra è rossa il personaggio è ovviamente meno reattivo e più lento nel muoversi, cosa che c'è stata sin dall'originale Resident Evil 2). Quello che fa mi storcere un po' il naso è che in questi momenti in cui non ci si può difendere, Leon può subire danni non solo da un secondo nemico, ma anche da un terzo avversario, cosa che rende impotente il giocatore innanzi al massacro che lo vede  continuare a cercare di riprendersi, invano, per interminabili secondi. Da un punto di realismo ci sta: i nemici anzi devono approfittare di questo status per sferrare gli attacchi, ma si tratta pur sempre di un videogame, non di un simulatore di lotta 5 contro uno.

 

 

Prima di analizzare approfonditamente la giocabilità del titolo dal punto di vista del protagonista, occupiamoci di Ashley. Nell'originale del 2005 Ashley era quella che si poteva definire una palla al piede, anche se personalmente, nonostante i continui richiami a Leon e al fatto che in certi frangenti fosse proprio la sua morte o cattura ciò che mi portava al game over, non l'ho mai odiata come hanno fatto la stragrande maggioranza dei giocatori in tutto il globo. Merito delle sue ballistic? Probabilmente. In questo remake Ashley Graham non ha più la barra della vita come nell'originale, ma questo non significa che non può morire. Se subisce un colpo si ritrova a terra stordita in status incapacitata e occorre soccorrerla al più presto in stile atterramento di un compagno in Gears of War per impedire che un secondo colpo, sia nemico che accidentale del giocatore, la uccida e conduca al game over. Oltre a questa miglioria, è possibile non più chiederle di stare ferma o di seguire Leon ma di seguire Leon ravvicinata oppure più indietro, per essere meno obiettivo dei colpi nemici. La sezione inoltre in cui il giocatore la dovrà utilizzare è molto più lunga, molto più horror e decisamente più spettacolare... ma di questo ne parleremo meglio nel capitolo dedicato alla Storyline.

 

 

Un altro aspetto primario da prendere in considerazione prima di analizzare bene le novità in termini di giocabilità di questo remake rispetto all'originale, riguarda i QTE. Sin dalle prima battute era stato detto che i QTE in questo remake non ci sarebbero stati e subito la folla aveva esultato, reputando l'assenza della pressione di determinati tasti in determinati momenti del gioco come una liberazione da un qualcosa di estremamente fastidioso. Mikami non aveva inventato niente, i QTE erano presenti anche in Shenmue (1999), semplicemente aveva reso giocabili anche le scene filmate, spingendo il giocatore a non abbassare mai la guardia e ad interagire con la pressione di determinate combinazioni di tasti che apparivano su schermo per evitare un attacco oppure difendersi. Il button smashing del tasto azione per fuggire da un pietrone rotolante o respingere una coltellata di Krauser, sempre presente nell'originale, NON E' un QTE, come invece ho sentito dire da più di uno Youtuber pseudo famoso mentre commenta quanto la non presenza dei QTE fosse tanto gradita in questo remake. E infatti il remake è pieno zeppo di situazioni in cui il giocatore deve premere ripetutamente il tasto azione per liberarsi dalla presa di un ganado o un monaco piuttosto che per fare uno sprint in corsa.

 

 

Bene: come allora devono essere intesi i momenti in cui su schermo appare brevemente l'invito a premere il tasto L1, L2 o il tasto Cerchio per far compiere a Leon un azione che diversamente non potrebbe fare? La pressione del tasto L2, l'utilizzo del coltello per finire un nemico a terra o per compiere un uccisione stealth va bene, ma il tasto L1 per fare la "parata a impatto" contro un attacco che 99 volte su 100 sarebbe letale? La pressione del tasto Cerchio per evitare in salto un tentacolo o un calcio basso? Secondo il mio modesto parere Capcom è stata piuttosto furba e ha integrato i QTE mascherandoli da azioni contestuali, che in tutta onesta, sono riconducibili ai vecchi QTE. Se non compare l'invito a premere rapidamente un determinato tasto non si tratta di QTE, ma se il gioco ci dice di farlo obbligatoriamente per non subire danni, perchè è l'unico modo per evitare un certo tipo di attacco beh, allora, signori e signore, si tratta di QTE. Anzi, rispetto ai QTE dell'originale, quelli presenti nel Remake sono ancora più semplici da eseguire, perchè richiedono la pressione di un singolo tasto: L1 per la parata col coltello, il Cerchio per il salto o l'accovacciamento. I QTE originali potevano essere la pressione di due distinte combinazioni di una coppia di tasti... e finchè non apparivano, anche se già si sapeva che stavano per arrivare sullo schermo, il brivido di non sapere quale coppia fosse era un ulteriore scarica di adrenalina lungo la schiena. O di cagarella, fate un po' voi. Da segnalare anche la presenza di backtracking, assente nell'originale se non per poter ottenere un'arma gratuitamente, anche se quasi completamente in funzione della raccolta di particolari tesori da poter vendere al mercante.

 

 

Al di là di queste doverose precisazioni iniziali, la giocabilità di Resident Evil 4 Remake è decisamente più che buona e rispecchia la controparte originale del 2005. Oltre alle solite azioni classiche, adesso Leon può camminare mentre mira, spara o ricarica l'arma, particolare da molti ritenuto fondamentale come miglioria della serie in generale, ma che onestamente, forse a parte quando si deve ricaricare l'arma, non ritengo necessaria in un gioco in cui per poter sparare bisogna prendere bene la mira come nei Resident Evil. Infatti mirando e sparando il movimento del personaggio è davvero irrisorio paragonato alla mobilità di attacco anche di un semplice ganado, ed è proprio questa staticità, presente nell'originale e nel suo successore, Resident Evil 5, che distingue il titolo da uno sparatutto, come a più riprese sia questo che il successore sono stati etichettati erroneamente da sempre. Tanto per dire: paragonate la giocabilità di un Gears of War, di un Doom e poi ditemi se è la medesima di un Resident Evil 4, 5 o di questo remake. Oltre dunque a poter camminare con l'arma spianata, Leon può procedere con cautela accovacciato, per essere meno visibile al nemico e poter effettuare delle kill senza essere visto, e può contare su una croce delle armi raddoppiata alla The Last of Us, per poter impostare quanto occorre per procedere senza dover ricorrere troppo alla valigetta del menu, che resta tuttavia fondamentale per poter gestire le risorse e miscelare le classiche erbe verdi, rosse e gialle. Nella valigetta trovano spazio dei nuovi elementi, le risorse necessarie per costruire proiettili ed esplosivi in stile Resident Evil 3 e anche, purtroppo, 7 e Village. Leon può contare ovviamente anche sul suo fidato coltello, dono di Marvin Branagh nel remake di Resident Evil 2, e può trovarne e utilizzarne altri in giro per gli scenari, ma tutti hanno una caratteristica: dopo un certo utilizzo si spezzano. Se però quelli trovati in giro sono perduti, quello in dotazione è riparabile dal mercante, e potenziabile, così come è riparabile il giubbotto di protezione che è possibile acquistare in un certo momento del gioco. Questa caratteristica, in parte ereditata dal remake di Resident Evil 2, evidenzia l'ìimportanza del coltello, ma sottolinea anche che bisogna usarlo con saggezza, pena poi non poter performare kill a terra o peggio contrastare attacchi che potrebbero rivelarsi letali.

 

 

L'armamentario di Leon è preso praticamente in maniera identica a quello originale, con l'aggiunta di un fucile mitragliatore in più e di granate cosiddette potenti, rare quanto utili, ma pur sempre fabbricabili con le giuste risorse. Tutte le armi sono potenziabili dal mercante, che in questo remake è sì decisamente simile a quello originale, ma chiaccherone quanto lo era quel panzone del Duca nel Village, e dunque ogni volta che ci si dovrà rivolgere a lui, ci si dovrà sorbire tutte le sue cantilene e sproloqui riguardo gli upgrade o i tesori o le missioni. Una gradita novità, infatti, riguarda proprio le numerosi missioni extra che il mercante ci farà trovare in giro qua e là tramite delle note su carta appese al muro e starà al giocatore decidere o meno se esaudire le richieste. Nel caso si decida di eseguirle, si verrà ricompensati con delle pietre preziose rosa, gli Spinelli, che serviranno esclusivamente per effettuare dei baratti vantaggiosi col mercante, baratti in gran parte riguardanti oggetti che non sono in vendita o speciali biglietti di potenziamenti extra per le armi. Le richieste del mercante sono tra le più disparate: si va dal dover dstruggere dei classici medaglioni blu al dover affrontare nemici esclusivi che diversamente non si potranno incontrare. Il mercante vende un sacco di armi, e questo è cosa nota, ma è possibile finire il gioco in modalità normale senza comprare armi da lui, in quanto negli scenari sono presenti (ma bisogna ovviamente trovarle) un fucile mitragliatore con funzioni da cecchino e un mitra da combattimento. Il misterioso individuo è altresì interessato all'acquisto di oggetti preziosi che possono essere recuperati esplorando gli scenari e aumentati di valore con l'applicazione di gemme preziose anche queste disponibili in appositi scrigni metallici a tratti difficilmente recuperabili, sebbene con la mappa dei tesori si possa avere qualche interessante indicazione sulla loro ubicazione, oppure ottenuti eliminando determinate creature.

 

 

A differenza dell'originale, in cui appariva semplicemente nelle cut scene e nell'assalto alla baracca da parte dei ganados, Luis Sera ha un ruolo molto più attivo in questo remake e il suo destino, pur essendo lo stesso visto nel 2005, si compirà in maniera diversa e dopo aver aiutato Leon attivamente come partner, in stile Resident Evil 5, ma senza la limitatissima intelligenza artificiale di Sheva Alomar. Durante i combattimenti, oltre ad aiutare Leon con la pistola, lo metterà in grado di performare attacchi fisici e gli fornirà anche numerose munizioni nel caso in cui Leon rimanga a secco (cosa che accadeva anche nell'originale, ma soltanto in occasione dell'assalto alla baracca). Peccato che Luis Sera affianchi Leon anche in un altro momento dell'avventura e anche grazie alla sua presenza determini quel momento, a mio parere, il peggiore dell'intero gioco, una roba che sarebbe stata bene in Resident Evil 6. Non aggiungo nulla, parleremo anche di questo nella sezione Storyline.

 

La figlia del Presidente Graham è stata rapita: il Presidente invia dunque l'agente Leon Scott Kennedy, uno dei pochi sopravvissuti di Raccoon City, che nel frattempo è diventato un agente governativo (nella nuova intro ci viene mostrato brevemente parte del suo training), per una missione di salvataggio. La premessa con cui inizia il remake di Resident Evil 4 è la stessa con cui cominciava l'originale, eccezion fatta per la mancata informazione sulla sorte dell'Umbrella Corporation dopo il disastro di Raccoon City (particolare che verrà accennato brevemente da un personaggio a tre quarti della campagna). Sostanzialmente dunque la storia è la stessa in tutto e per tutto, sono stati inseriti semplicemente alcuni tasselli per dare corpo a una continuity più omogenea con i titoli del passato, ma fortunatamente non è stato aggiunto niente che possa in qualche modo ricondurre Resident Evil 4 nè al 7 nè al Village, che era la mia paura più grande, visto cosa nel Village è stato inserito tra i documenti nel laboratorio da fattucchiera di Madre Miranda. Luis Sera, da spaccone falso poliziotto che celava in realtà il ruolo del ricercatore per Saddler, è adesso un ex dipendente dell'Umbrella originario proprio di quei luoghi in cui si dipanano le vicende di Resident Evil 4, fuggito dalla manipolazione di Saddler tramite Las Plagas non si sa bene in che modo. Durante una cutscene rivela a Leon di essere riuscito a togliere il parassita dal suo corpo, mostrando una lunga cicatrice sul petto, ma questo va a stonare con il metodo di eliminazione del parassita, tramite radiazioni che possono essere irradiate anche da completamente vestiti, e soprattutto col documento che asserisce l'impossibilità chirurgica della rimozione del parassita sviluppato, pena la morte dell'ospite.

 

 

Entrato in contatto con Ada Wong, allo scopo di fuggire dall'isola e consegnare il parassita dominante, qui chiamato Ambra perchè imprigionato iin una formazione rocciosa di questo elemento, si opera per aiutare Leon ed Ashley in una sorta di ricerca di redenzione per quanto provocato con i suoi studi sui parassiti e la relativa produzione in massa. Dopo essere stato attivamente spalla di Leon fin oltre il castello di Salazar, viene pugnalato a tradimento da Jack Krauser, anzichè trafitto dal pornografico tentacolo inguinale di Saddler nell'originale del 2005.

 

 

La storia dei Salazar è anche in questo caso identica all'originale del 2005, semplicemente si trovano alcuni documenti in più riguardo la sua genealogia e le interazioni che ha Salazar con Leon, durante l'eplorazione e soprattutto nel combattimento tra i due, ricalcano principalmente la visione della situazione che aveva Saddler nel gioco originale, con continui riferimenti impliciti al mondo del cinema e in parte a qualcos'altro che riguarda lo stesso Salazar. Le interazioni, pima dello scontro tra Leon e il castellano, avvengono tramite un sistema di altoparlanti presenti nel castello e non più via codec hackerato come avveniva nell'originale e questo, pur togliendo spessore alla psicologia del villain, risulta essere decisamente più credibile. La stessa mancanza di interazione via codec avviene con Osmund Saddler che, a differenza dell'originale, ne esce caratterizzato leggermente meno bene, sebbene le poche volte che compaia su schermo siano piuttosto epiche e rimangano ben impresse nella memoria. Personalmente ho adorato ogni singolo colloquio tra Saddler e Leon nel gioco originale e tutt'oggi è per me una delizia sentire la voce da folle del villain che tenta in ogni modo di avvilire l'agente americano esaltando la propria posizione di superiortà e dominio. Se però da una parte manca questa interazione tra il main villain del gioco e il protagonista, dall'altra il ritrovamento di alcune lapidi dei predecessori di Saddler getta un'ombra cupa sulla sorte che subivano gli abitanti di quei territori da secoli, e questo è un ottimo approfondimento che arricchisce la storia in generale.

 

 

La sezione che riguarda il ruolo di Jack Krauser nell'intera vicenda è sostanzialmente rimasta immutata, ma è stata comunque arricchita con inattesi quanto gradti riferimenti a Operation Javier, lo scenario esclusivo di Resident Evil The Darkside Chronicles pubblicato originariamente per Nintendo Wii in cui Leon collaborava con Krauser nel Sud America (e dove il livello conclusivo poteva essere rigiocato in versione bonus proprio impersonando Krauser, avendo così accesso ai suoi pensieri durante i combattimenti contro le armi biologiche). Nel gioco originale questi riferimenti erano impossibili da fare: il Darkside Chronicles infatti venne pubblicato nel 2010, 5 anni dopo Resident Evil 4. Jack Krauser del remake non ha nulla a che fare nè con Ada nè con Wesker, contrariamente all'originale, e persegue autonomamente il proprio percorso di vendetta nei confronti degli Stati Uniti d'America per il trattamento riservato in seguito ad Operation Javier, accettando di potenziarsi con i parassiti di Saddler per essere più potente.

 

 

Il ruolo di Ada Wong è rimasto immutato e non ci è dato sapere molto di più di come riesca a muoversi tra il villaggio, il castello e l'isola, almeno non al momento in cui scrivo questa recensione, visto che Separate Ways non è ancora incluso nel gioco. Al momento sì può dire soltanto che finalmente ci viene rivelato, non che ce ne fosse davvero bisogno perchè si era già capito, che non consegnò mai il parassita dominante a Wesker, proprio in virtù del fatto che Wesker lo avrebbe utilizzato non tanto per soggiogare la popolazione mondiale, ma per annientarla. Nel finale, infatti ci viene mostrato Wesker nella sua postazione già in contatto con la Tricell ed Excella Gionne, con una bella immagine dei fiori degli 'Ndipaya ritrovati da Spencer in Africa. Forse preludio di Resident Evil 5 Remake? Secondo me no.

 

 

Per concludere, la trama di Resident Evil 4 Remake non viene stravolta, ma semplicemente approfondita, non quanto però sembrava avrebbero voluto o dovuto fare. Resta in sospeso il ruolo che avrà Separate Ways nell'insieme degli avvenimenti, anche se penso non potrà approfondire più di tanto quanto già si è visto nel mini gioco originale. Non esente comunque da difetti, uno su tutti il discorso del parassita e la rimozione di Luis Sera, va comunque fatto notare l'impegno degli sviluppatori nel mantenere le location originali, nell'aggiungerne di nuove (tutta la zona del lago, ad esempio) a scapito dell'eliminazione di alcune vecchie (l'area con la funivia, per restare nell'esempio medesimo), nell'unire due scenari in uno e rendere quello meno plausibile dei due  decisamente calzante (la torre del castello con l'ascensore fusa con la stanza della statua del castellano), nell'inserire citazioni sia all'originale Resident Evil 4 che ad altri Resdent Evil (mi è piaciuta molto l'area del castello con  simboli delle chiavi di viilla Spencer, giusto per citare la più entusiasmante) e nel mantenere certe linee di dialogo inalterate e tutto sommato il bestiario originale senza stravolgerlo, ma anzi aggiungendo situazioni inattese con avversari storici (l'inseguimento nel sentiero da parte di Bitores Mendez in modalità Mr X) e variazioni comportamentali sconosciute in creature note (il mimetismo dei Novistador, lo schema d'attacco di Regenerador e Iron Maiden). Tra l'altro, parlando di creature, finalmente ci viene data l'identità umana di Verdugo, anche se a riguardo manca un tassello che potrebbe arrivare, anche se non ci spero troppo.

 

 

Di fronte a tutta questa magnificenza, resta infine un solo quesito: che fine ha fatto U3? Secondo il mio modesto parere, e qui prometto che in un caso o nell'altro confermerò la mia tesi o ammetterò l'errore, lo vedremo in Separate Ways. E magari vedremo anche che fine ha fatto il secondo Verdugo, dal momento che in questo titolo non si fonde con Salazar come avveniva nell'originale. C'è un personaggio che viene citato in più di un file che non mi convince... E infine, in ultima battuta, cos'è quel liquido nero che viene fatto ingurgitare anche ad Ashley nella scena a mio avviso più violenta dell'intero titolo, quella del famoso rituale che nell'originale veniva solo accennato? Staremo a vedere.

 

Era stato preannunciato sin dai primi trailer: alcuni personaggi di questo remake avrebbero avuto un upgrade, pur restando fedeli all'originale nei loro tratti peculiari. Troviamo così Luis Sera particolarmente approfondito, con tanto di background di infanzia proprio in quei territori sotto il controllo dei Los Illuminados, che ricalca il personaggio che era stato presentato nel 2005 ma con una maggior partecipazione e presenza non tanto nelle cutscene, quanto nel gioco vero e proprio, spalla di Leon piuttosto utile in alcune sezioni del gameplay, di cui una per nulla gradita dal sottoscritto, non tanto per la sua presenza, ma proprio per la struttura di gioco che viene proposta. Sto parlando chiaramente, come accennato precedentemente, della sezioni sui carrelli nelle miniere in cui i ganados scavano per estrarre i parassiti dormienti. Ora, nell'originale Leon trovava questi carrelli e li utilizzava per cercare di raggiungere un punto tramite cui uscire dalle suddette miniere. Il convoglio che lo trasportava veniva puntualmente interrotto dai ganados che, plausibilmente, cercavano di fermarlo portandosi sui carrelli, cercando di raggiungerlo per affettarlo. La stessa sezione nel remake è quasi una macchietta al limite del ridicolo. Intanto, i due protagonisti del caso, Leon e appunto Luis, saltano entrambi su un carrello della miniera per affrontere un percorso a mo' di montagne russe, senza avere la minima idea di dove i binari potessero portarli (anche se Luis sembra saperlo perfettamente), tanto più che in certi punti si presentano dei bivi da attivare con un colpo di pistola ben piazzato. Durante la folle corsa, nei binari a fianco, ironicamente, arrivano i ganados su altri carrelli, compreso uno con sopra il Dr Salvador e la sua fidata motosega, in un turbinio di azioni al limite del grottesco, tanto da rimandare perfettamente le spacconate assurde di Resident Evil 6. Stendiamo un velo pietoso sullo scketch della leva del freno del carrello che rimane tra le mani di Luis quasi al termine del percorso e del volo assurdo che fanno i due... senza riportare nemmeno un graffio.

 

 

Nonostante questo poco ispirato, a mio avviso, siparietto, la caratterizzazione di Luis è senza dubbio quella più approfondita tra i personaggi secondari, avendo il personaggio appunto un ruolo particolarmente importante e attivo di gran lunga superiore rispetto alla sua controparte del 2005.

Lo stesso discorso vale per Ashley Graham,a grandi linee. Se nell'originale del 2005 era la fonte principale dei game over quando questa era al fianco di Leon e la sua parola  preferita era strillare il nome del suo salvatore quando era in pericolo, nel remake la figlia del presidente presenta diverse sfaccettature comportamentali molto più consone alle situazioni in cui si ritrova ad operare e le caratteristiche del personaggio si evolvono man mano che si procede. Da sperduta fanciulla impaurita quasi della propria stessa ombra, Ashley diventa più sicura di sè man mano che comprende che, nonostante sia la persona da portare in salvo, il suo operato risulta essere utile proprio allo scopo. La stessa sezione in cui ci ritroviamo ad utilizzarla, più lunga e più horror rispetto alla pur piacevole sezione originale, è una escalation di sensazioni e di esperienze che la portano a credere di più nelle proprie capacità generali, prima fra tutte quella di poter sopravvivere in un ambiente così ostile. Tolta qualsiasi allusione erotica nelle brevi interazioni con l'altra spalla di Leon, Luis appunto, Ashley Graham risulta essere un personaggio ben più complesso e approdifondito rispetto alla Ashley del 2005.

 

 

La maggior cooperazione tra i comprimari con Leon vanno alla fine a "nuocere" proprio alla caratterizzazione del protagonista, ma solamente se pensiamo alla controparte originale del 2005. Nel titolo originariamente esclusiva per Nintendo Gamecube, a parte l'assalto alla baracca in cui veniva affiancato dalla pistola di Luis, Leon era l'agente senzza macchia e senza paura in grado di affrontare da solo orde di mostri e riuscire a farla franca senza neppure un graffio. In questo remake, aiutato da Luis (nella baracca e nelle miniere contro alcuni Dr Salvador e addirittura due El Gigante) e da Ashley (nei combattimento contro le Armaduras e contro i Regenerador), Leon risulta essere meno Rambo e più vulnerabile, dandogli un aspetto, seppur indurito chiaramente in seguito agli eventi di Raccoon City, più vulnerabile di quanto possa sembrare. Le sue interazioni con Ada Wong, di persona e via Codec, restano comunque nella norma ed è proprio il personaggio della spia dalle origini orientali ad uscirne tutto sommato senza infamia e senza lode, come era d'altronde nel gioco originale "pre Separate Ways". A parte nella cutscene finale che la vede protagonista, in cui finalmente viene svelato il destino del campione di Las Plagas ottenuto, l' obiettivo della sua presenza nel territorio comandato da Lord Saddler.

 

 

A proposito di Saddler, non possiamo non parlare della caratterizzazione dei nemici. Ganados e adepti della setta sono rappresentati perfettamente, con tanto di aggiunta di personaggi femminili tra i Los Illuminados; le creature presenti sono esattamente quelle viste nell'originale, opportunamente migliorate sotto l'aspetto fisico e comportamentale (ganados e adepti possono afferrare Leon per spingere i compagni a malmenarlo, i Garrador possono essere utilizzati come armi efficacemente, i Regenerador... corrono!!!); le new entry come il fanatico col bastone in grado di esporre i parassiti negli altri adepti (anche se non si capisce come possa fare), i vari bruti con la testa da bovino e quelli con la testa piegata da un lato sono tutte piacevoli variazioni sul tema tutt'altro che scontate... Purtroppo però, tra tutta questa manificenza, i boss principali ne escono un po' ridimensionati, a parte Krauser, di cui abbiamo già parlato nelle sezioni precedenti, e Mendez, che pur apparendo poco finalmente è dotato dell'uso della parola. Se nell'originale sia Salazar che Saddler potevano interagire con Leon attraverso il dispositivo di comunicazione hackerato, regalandoci delle perle di dialoghi tra il trash e il sublime, in questo remake, pur riempiendo la scena nelle sequenze filmate, che però sono davvero poche, la loro caratterizzazione risulta essere piuttosto superficiale, come se si fosse scelto di proposito di non approfondirli perchè tanto erano già conosciuti. Il mancato hakeraggio del Codec di Leon è plausibile, ma secondo me si doveva pensare a qualcosa di diverso per rendere quantomeno più tangibile la presenza di questi due personaggi decisamente importanti nell'arco narrrativo del remake. Se dal punto di vista di Salazar pochissimo di nuovo è stato rivelato, se non altro nell'aura malvagia di Saddler è stato aggiunto qualche particolare riguardante la sua famiglia, tramite apposite lapidi con iscrizioni, che rivelano da quanto tempo quelle regioni e popolazioni fossero sotto le angherie dei Los Illuminados (che tra l'altro, in questo remake, vengono raramente chiamati in questo modo).

 

 

Per concludere degnamente questo paragrafo, interessante sottolineare come sia stata rivelata l'identità umana della creatura chiamata Verdugo e, forse, anticipata l'identità di... qualcun'altro, a patto che non sia quella del secondo Verdugo, di cui in questo remake si sono perse completamente le tracce. Separate Ways? Forse.

Resident Evil 4 Remake, come del resto lo era l'originale del 2005, si presenta come un gioco versatile: può essere affrontato tranquillamente senza l'acquisto di armi extra dal mercante e, come del resto suggeriscono alcuni obiettivi di gioco, senza utilizzare potenziamenti, oggetti curativi e addirittura utiilizzando solamente il coltello. Semplicisticamente parlando, comunque, il gioco offre di base 4 livelli di difficoltà crescenti, Assistita, Normale, Esperto e Professionista (quest'ultimo accessibile solamente dopo aver portato a termine il gioco almeno una volta). Non si rimane praticamente mai senza munizioni o erbette di recupero, ma, come era l'originale, offre una difficoltà adattiva: se il giocatore è bravo, i nemici tenderanno ad essere più aggressivi, se invece il giocatore riscontra qualche problematica nell'avanzare, i nemici saranno lievemente più clementi. A questo proposito vorrei aprire una parentesi per quanto riguarda le cosiddette speed-run, ovverosia quelle partite portate a termine nel minor tempo possibile. Personalmente ho assistito a un Resident Evil 3 Remake terminato in 40 e rotti minuti e un Resident Evil 4 Remake terminato in modalità Professional in poco più di due ore. Ok, complimenti per le schivate, per il non sparare a tutti, per i dribbling, ma a quanto ho visto gli speed-runner non si affidano solamente alle abilità, ma anche (e soprattutto, direi) ai bug e glitch di gioco. Evitare una boss fight o saltare di pari passo una porta chiusa dall'interno utilizzando un bug che fa teletrasportare il personaggio oltre quella porta non è bravura, così come non è bravura spazzare via Saddler con un colpo di lanciarazzi. Ma ok, l'obiettivo è terminare il gioco nel minor tempo possibile e quindi tutto sembra essere concesso. A me, onestamente, le speed -run, e per di più fatte in quel modo, hanno sempre fatto cagare proprio per questi motivi, ma probabilmente è una cosa mia.

 

 

Ricordo chiaramente che all'epoca di Resident Evil 4 ci si lagnava perchè si trovavano troppe munizioni in giro, perfino i corvi lasciavano munizioni o pesetas, gioco troppo facile... poi si scopriva che chi si lagnava sconfiggeva i boss con un colpo di lanciarazzi, comprato a caro prezzo dal simpatico mercante. In questo remake si può fare la stessa cosa: affrontarlo con un bel lanciarazzi a colpi infiniti (2 milioni di pesetas dal mercante, nel New Games + basta vendere le armi potenziate al massimo nella prima partita per ottenerlo) oppure apprezzare il lavoro svolto dai programmatori e vivere quell'avventura come deve essere vissuta, ossia esplorando, ammirando gli scenari, faticando per abbattere un boss, risparmiando munizioni e così comprendere di giocare a un Survival Horror e non alla 100 metri piani. Per poi lamentarsene. Ah, tra le altre cose, le facilitazioni non hanno valore per sbloccare gli obiettivi più tosti, ossia finire il gioco con valutazione S+ a Estrema e Professional.

Sotto l'aspetto sonoro nulla da eccepire: gli effetti e le musiche sono sempre all'altezza della situazione, contribuendo in maniera importante all'atmosfera dei magnifici scenari, anche su PS4. Apro anche in questo caso una parentesi che non c'entra nulla con il comparto audio del titolo: ho sentito più di uno Youtuber "famoso" lamentarsi della grafica del gioco perchè non è veramente un gioco dell'attuale generazione, ma cross generation tra PS4 e PS5, per intenderci. Sentire dire una lamentela del genere da individui che, probabilmente, hanno ricevuto la PS5 da uno sponsor e anche magari il gioco con codice download gratuito... beh, fa davvero ridere. Bene, a mio avviso, è stato un bene che Capcom abbia optato per la pubblicazione del gioco anche per le console della vecchia generazione, così da non costringere chi appassionato come il sottoscritto a non dover sborsare un mare di quattrini per una console più che costosa che ancora oggi si fatica a trovare, e così garantendosi inoltre un bel numero di copie da vendere che diversamente sarebbero rimaste sullo scaffale (al momento della stesura di questa recensione, le copie vendute si aggirano attorno ai 4 milioni). E lo dico io in primis, che per seguire la serie mi sono comprato sia il Nintendo Gamecube (Resident Evil Rebirth, Zero e poi il 4), ma soprattutto la purtroppo sottovalutata Dreamcast (Resident Evil Code: Veronica). Senza voler scendere nella discussione della cross generation ulteriormente, un bel plauso a Capcom che ha scelto di rendere accessibile a quanti più giocatori possibili questo ottimo remake, valutazione che non ha fatto EA con il remake di Dead Space, un ottimo remake sicuramente, ma che essendo rivolto esclusivamente a PS5 e Xbox X/S (tralasciando il PC) ha venduto sensibilmente meno, pur essendo graficamente mostruoso, e sottolineo graficamente, per la sola attuale generazione di console.

 

 

Tornando all'aspetto sonoro del titolo, interessante sottolineare, tuttavia non l'ho ancora provata, la possibilità di utilizzare la colonna sonora del gioco originale del 2005, così come era possibile farlo nel remake di Resident Evil 2.

E così siamo arrivati alla fine di questa lunga recensione in cui spero di aver toccato tutti i punti principali dell'analisi del titolo. La domanda principale era una ed una soltanto: era necessario fare il remake di Resident Evil 4?

Prima di rispondere, concludiamo il discorso generale: Resident Evil 4 Remake è un ottimo gioco ed un ottimo remake del gioco originale, non stravolge nulla, rispetta l'opera di Mikami aggiungendo chicche e tralasciando sezioni che potevano essere considerate come semplici riempitivi (la statua di Salazar è un chiaro esempio, ma non si può dire lo stesso della mancanza di U3, essendo pure citato a più riprese nei documenti di gioco, creando comunque una certa confusione in primis sulla sua identità umana, in secundis sul suo ruolo effettivo all'interno della storia, che potrebbe essere ricondotto al secondo Verdugo di Salazar, sparito magicamente dal palcoscenico... Separate Ways forse?). Nonostante questo, però, non lo trovo superiore all'originale perchè pur introducendo tutte le migliorie snocciolate durante la recensione, non mi sembra bilanciato nel perseguire la propria linea di sviluppo. Mi spiego. Il gioco originale era pieno di spacconate, sia in termini di azioni che di caratterizzazione dei personaggi, dall'inizio alla fine, coerente in ogni momento a se stesso e a come lo ha voluto Mikami (che tra l'altro viene giustamente ringraziato nei titoli di coda, e ci mancherebbe pure).

 

 

Il remake invece parte ultra serioso, con aggiunte di realismo nel combat system a tratti anche eccessive (se volevo un simulatore, giocavo ad Arma 3, non a un Resident Evil) per poi sfociare in intere sezioni, nei capitoli avanzati, soprattutto quelli in cui c'è Luis, con situazioni assolutamente irrealistiche, al limite del grottesco, farcite da siparietti comici che stonano con l'atmosfera generale del titolo. Tra le altre cose, giusto per essere puntiglioso anche se non ce ne sarebbe bisogno, persino in Resident Evil 5 Sheva Alomar termina le munizioni trovate o passate dal giocatore - non consideriamo l'IA, per piacere - mentre Luis ha una dotazione infinita di proiettili non tanto per sè, quanto per Leon nel caso che finisca le risorse (cosa che capita proprio in quelle sezioni verso cui sto puntando il dito). "Eh, ma era così anche nell'originale", dirà qualcuno ed io rispondo certamente, ma come ho detto, l'intero titolo originale è pieno zeppo di cose non realistiche e dunque ci sta che Luis nella baracca fornisca munizioni dalla sua tasca infinita. Nel remake ci si ritrova a ricevere aiuti non solo in quella situazione, ma in un intero capitolo del gioco e ciò va a stonare proprio con l'atmosfera generale più seriosa e realistica con il quale il remake è stato presentato fin dall'inizio. Per non parlare poi della corsa sui carrelli della miniera... o anche della possibilità di infliggere danni gravi ad un boss lanciandogli... un uovo in faccia! Da un lato troviamo un eccessivo realismo (il sistema di puntamento delle armi, le reazioni ai colpi eccessivamente lunghe - pur plausibili in quanto realistiche - in cui Leon e il giocatore si ritrovano indifesi dagli attacchi successivi dei nemici) e dall'altro tutto viene sconfessato con situazioni al limite se non palesemente assurde che sconfessano l'ossatura portante del titolo, di punto in bianco, senza preavviso, così, tanto per.

 

 

Al di la di questi piccoli difetti, che in realtà piccoli non sono, il remake di Resident Evil 4 è un signor remake e un signor videogame come da tempo non se ne vedevano e non poteva essere diversamente dal momento che il titolo originale è stato rispettato in toto. Era difficile che Capcom sbagliasse il colpo, vista anche l'esperienza del remake di Resident Evil 2 e soprattutto, per assurdo, di Resident Evil 3, il quale è stato bistrattato pur centrando l'obiettivo di mantenere fedele le dinamiche generali del gioco originale. Tuttavia non posso considerarlo migliore dell'originale del 2005 per quanto spiegato poco sopra... e mettiamoci pure una bella dose di "questione affettiva" verso il titolo originale uscito per Gamecube così tanti anni fa, che resta ancora oggi non solo un punto di riferimento per l'intera industria videoludica, ma ancora giocabilissimo, godibilissimo e divertentissimo, checchè ne dicano pareri apparentemente più blasonati di quello del sottoscritto che pur segue la serie dal Day One, dal 1996, senza essersene mai davvero distaccato. E' proprio perchè Resident Evil è la mia serie di videogame preferita in assoluto che ogni mio parere è assolutamente critico e se ci sono difetti da analizzare li porto alla superficie. La differenza tra appassionato e fan boy è proprio questa.

 

 

E allora... era necessario fare il remake di Resident Evil 4? La risposta è ovviamente sì, ma soltanto perchè è stato "aggiornato" in maniera fedele e, secondo me, non va ad annullare l'originale, Anzi, giocare al remake può essere un buono spunto per recuperare l'originale del 2005 da parte di chi, i nuovi giocatori, non lo ha mai giocato prima, comprendendo così che già 18 anni fa l'opera di Mikami era ed è assolutamente un capolavoro, sia dal punto di vista della giocabilità, dell'innovazione, delle spacconate. Non posso, ripeto, però considerare il remake superiore all'originale e dunque il mio voto finale è 4,5. Non è un gioco esente da difetti, tutte le innovazioni aggiunte non sono perfette, qualche momento dal punto di vista della storyline è confusionario, ma resta ad ogni modo un gran bel gioco superiore alla media dei titoli attuali. Anche su PS4, sì, cari i miei amici lamentosi della cross-generation con le console e i titoli regalati, cari i miei influencer acchiappa-views, cari i miei giocatori di Survival Horror solo perchè è il trend del momento.

 

 

Arrivederci al remake di Code: Veronica (incrociamo le dita).

personaggi      

 

Uno dei pochi sopravvissuti all'incidente di Raccoon City del 1998, Leon S. Kennedy è ora un agente del governo degli Stati Uniti. E' stato inviato in Spagna per una missione solitaria: recuperare la figlia del Presidente, rapita da un non meglio identificato gruppo di persone.

 

Figlia del Presidente degli Stati Uniti, Ashley Graham è stata rapita da un gruppo non identificato di persone mentre stava tornando a casa dal college in Massachussets. Si ritiene sia stata condotta in uno sperduto villaggio della Spagna.

 

Ada Wong, la donna misteriosa incontrata da Leon durante le sue indagini a Raccoon City nel 1998. Dopo essersi rivelata niente meno che un'agente di un'organizzazione ignota alla ricerca del campione di G-Virus, è stata ritenuta morta durante le esplosioni che hanno coinvolto i laboratori segreti dell'Umbrella di Raccoon City. E' a Pueblo per un motivo apparentemente misterioso e non esita, nonostante gli ordini impartiti dal suo diretto superiore, ad aiutare Leon nell'evolversi della sua missione.

 

Ingrid Hunnigan è l'unico collegamento tra Leon e l'agenzia per la quale lavora. Professionale fin troppo, è in grado di comunicare in tempo reale con Leon per fornirgli le informazioni di supporto di cui lui ha bisogno per espletare nel migliore dei modi la missione di recupero.

 

Spaccone e presuntuoso, Luis Sera sembra essere un pesce fuor d'acqua tra gli abitanti di Pueblo. Rivelatosi un ricercatore freelance al soldo di lord Saddler per gli studi sulle raccapriccianti Las Plagas, egli cerca in tutti i modi a lui possibili di sfuggire al controllo di Saddler stesso una volta scoperti i veri intenti del maestro spirituale della strana religione di cui è a capo.

 

Un misterioso individuo pare intenzionato ad aiutare Leon nella sua missione, fornendogli armi e oggetti curativi dietro pagamento. Il mercante è fornito di un arsenale ed è interessato anche ad acquistare alcuni oggetti preziosi che Leon può raccogliere durante le sue esplorazioni. Non si sa bene se anch'egli sia infetto da Las Plagas, talvolta ha gli occhi azzurri, talvolta ha gli occhi rossi, ma in ogni caso si rivela un prezioso alleato.

 
Altissimo e molto forte, Bitores Mendez è il capo del villaggio Pueblo. Contrariamente ai semplici abitanti di Pueblo, Mendez è un uomo estremamente colto, educato e di poche parole. Nonostante ciò appare come un personaggio inquietante, grazie alla sua stazza, alla sua folta barba e al suo strano sguardo bicolore.
 

Sebbene abbia l'apparenza di un vecchio nano, Ramon Salazar è poco più che ventenne ed è l'ottavo castellano della dinastia dei Salazar. Lord Saddler è riuscito a convincerlo a liberare Las Plagas per poter assolvere i peccati del suo avo che li aveva rinchiusi oltre le segrete del castello avendone percepito la pericolosità.

 

Ex compagno di missione di Leon per il governo degli Stati Uniti, Jack Krauser era creduto morto in un incidente di elicottero. Soldato d'esperienza abilissimo nell'uso del coltello, Krauser è il responsabile del rapimento di Ashley Graham e sembra essere in combutta con lord Saddler. Solo dopo un lungo combattimento, Leon scoprirà che in realtà Krauser lavora per Wesker e che è dotato di un potere che va al di là delle possibilità umane.

 

Maestro della setta dei Los Illuminados, lord Osmund Saddler in realtà ha altri scopi in mente tramite l'utilizzo dei parassiti denominati come Las Plagas. Grazie alle sue doti di intelligenza è riuscito a persuadere Ramon Salazar a liberare i parassiti dalle segrete del castello in cui erano stati confinati, utilizzandoli sugli inermi abitanti del villaggio ubicato nei pressi della chiesa del culto per trasformarli in schiavi dediti alla sua causa. Odia gli americani, dei quali non si fiderebbe mai.

 

Dopo sei anni dallo scontro con Chris Redfield nella base Umbrella dell'Antartico, Albert Wesker è intenzionato a portare a termine un piano apocalittico. Con l'aiuto di Ada Wong, vuole mettere le mani sul campione di Las Plagas in possesso di lord Saddler. E' comodamente seduto su una poltrona davanti a una console ultra tecnologica dalla quale può osservare i vari spostamenti di Ada Wong e impartirle ordini. E' già in contatto con la Tricell di Excella Gionne.

 

L'agente speciale dell'Umbrella Hunk è sull'isola di Saddler per una non specificata missione. Sulle tracce anch'egli del campione di Saddler? Nessuno può saperlo... probabilmente neppure i ragazzi della Capcom che l'hanno inserito nuovamente ne I Mercenari...

mostri      

 

Gli abitanti di Pueblo infetti da Las Plagas sono comunque in grado di parlare, correre, organizzarsi, utilizzare armi e altri oggetti per bloccare qualsiasi intruso e fargli la pelle. Uomini e donne si rivelano essere aggressivi e pronti a tutti pur di fermare il loro obiettivo. Durante la notte possono rivelare il parassita che li manovra, che prende il posto della loro testa e utilizza un lungo tentacolo acuminato per colpire. Possono inoltre colpire con pugni, spintoni e afferare Leon per esporlo agli attacchi degli altri. Pericolosi.

 

Una volta atterrati, i Ganados potrebbero non essere morti, ma cominciiare ad avere convulsioni. Il parassita dentro di loro non riuscirà ad uscire come durante la notte, ma darà nuova vita al poveretto, più velocità e aggressività. Per evitare questa trasformaione, che ricorda un po' la trasformaione da zombie in Crimson Head, occorre finirli col coltello a terra prima che si rialzino.

 

Questi canidi dalle fauci sproporzionate, presenti anche nel villaggio, sono agili, forti e mirano alla gola. Se feriti non esitano a esporre Las Plagas dalla schiena, lunghi tentacoli che colpiscono l'avversario duramente. Pericolosi, soprattutto se attaccano in gruppo e da più di una direzione contemporaneamente.

 

I membri della setta di lord Saddler sono in grado di utilizzare armi bianche, ma anche scudi, balestre, torce per fermare gli intrusi. Sono divisi in gerarchie e come i Ganados possono esporre i parassiti a scapito della loro testa. I parassiti in questione sono differenti, possono secernere un acido tossico, appendersi al soffitto, staccare con un morso la testa di Leon e, nella versione ragnesca, staccarsi dal corpo dell'ospite quando questo diventa inservibile, per attaccare autonomamente o cercare un corpo non morto per manovrarlo.

 

Questi adepti di Lord saddler vestiti di rosso portano con sè una strana lanterna grazie alla quale riescono a provocare la fuoriuscita delle Plagas dalle teste dei Los Illuminados comuni, uomini o donne che siano. Occorre eliminarlo in fretta, o qualsiasi avversario di Leon avrà il parassita al posto del cranio.

 

Creature dall'aspetto simile a un insetto, i Novistador possono saltare, volare, sferrare calci e vomitare un acido corrosivo letale dopo aver agguantato la preda tra le numerose zampe. Attaccano in gruppi molto numerosi e hanno la capacità di correre sia su pareti che sui soffitti. Il loro nome significa "creature invisibili" in quanto possono mimetizzarsi con l'ambiente circostante assumendo l'aspetto di una formazione rocciosa.

 

Armature medievali armate di grosse spade e asce manovrate dall'interno dai parassiti. Agiscono come se al loro interno ci fosse un essere umano, salvo poi rivelarsi tramite l'apertura dell'elmo sotto forma di grossi vermi capaci di staccare una testa con un solo, preciso morso. Possono anche restare immobili pronte a colpire con le armi l'ignaro intruso e ucciderlo..

 

Si tratta dell'esercito privato di lord Saddler a difesa dei laboratori sull'isola dove vive il capo dei Los Illuminados. Sono più rapidi e più preparati al combattimento rispetto alle loro controparti di Pueblo e utilizzano anche bastoni elettrici stordenti, molto esplosivo,dei lanciarazzi e possono difendersi con elmi e scudi di metallo. Come i Ganados normali e i membri della setta Los Illuminados, anche questi espongono il parassita tramite uno squarcio all'altezza del collo che ne distrugge la testa o in seguito a una decapitazione.

 

I Regenerador sono esseri dall'aspetto umanoide che si muovono verso l'avversario. Possono allungare le loro membra e, se atterrati, possono compiere balzi straordinari per attaccarsi con le fauci al collo della vittima. E' possibile ridurli in pezzi, ma in breve tempo rigenerano le parti distrutte e continuano ad avanzare. Ah, dimenticavo: nel remake corrono!

 

Sepolti per secoli sotto il castello di Salazar, i parassiti hanno continuato a vivere e si sono risvegliati intaccando i minatori che le stavano dissotterrando sotto forma di spore. Possono aggredire un avversario balzandogli addosso e colpendolo con le zampe da ragno, decapitarlo con un morso oppure secernere un liquido tossico, ma hanno bisogno di un ospite per poter vivere. Ne esistono di 3 diversi tipi: uno con un lungo tentacolo munito di artiglio, uno con una grande bocca munita di denti aguzzi e uno a forma di insetto, l'unico che può attaccare autonomamente dopo la morte dell'ospite.

mini-boss      

 

Si tratta di Ganados particolari con il volto occultato dentro un sacco di vecchia tela che brandiscono una micidiale motosega. Più resistenti rispetto ai Ganados normali, questi nemici non esitano a correre incontro all'intruso per staccargli la testa con la loro arma. Si pensa ne esista anche un tipo particolarmente ostile e particolarmente grosso che brandisce come un pazzo una motosega a due lame. In ogni caso sono molto pericolosi.

 

Il nome dice tutto: alto oltre 4 metri, questo mostro è dotato di una forza incredibile, schiacciare uomini sotto i piedi oppure stritolarli tra le enormi mani. Sono particolarmente sensibili al dolore, nonostante la loro imponente stazza, e quando lo sentono espongono il parassita da dietro la schiena, facile preda per armi da fuoco e non.

 

Sono la versione femminile dei Dr. Salvador, agiscono prevalentemente in coppia e i loro volti deturpati sono occultati da bende sporche e sfibrate. Attaccano brandendo delle motoseghe e urlando come delle streghe indemoniate. Molto pericolose.

 

Questi nemici con la faccia occultata da una testa di bue (?) possono attaccare sia a mani nude, che brandendo un grosso martello con il quale riescono a ingliggere gravi danni.

 

Il loro nome significa "uomo con gli artigli" e questo la dice lunga sulla pericolosità di questi individui. Sono ciechi,  sono stati loro asportati gli occhi, ma possono udire il più piccolo rumore e questo li mette subito in allarme, scatenandoli con gli enormi artigli retrattili protesi verso la fonte del suono. Vestono una specie di corazza protettiva anteriore, ma ce n'è anche uno con un elmo protettivo superiore  dotato di spallacci.

 

In sostituzione dei massicci J.J., gli avversari dotati di arma a ripetizione che Leon dovvrà affrontare nell'isola sono praticamente dei Bruto con la testa di un cinghiale (?) che ne occulta l'intero volto. Molto pericolosi: una sola raffica dell'arma che portano sull'avambraccio significa morte assicurata. L'arma può comunque essere fatta esplodere per provocare gravi danni alla creatura.

 

Ad un certo punto dell'avventura, il mercante ci chiederà di eliminare alcune creature specifiche presenti in determinati luoghi. La prima di queste è un Colmillo più grande e più agggressivo del normale, lo si troverà nel villaggio, contrariamente alle indicazioni iniziali sia del mercante che della mapppa (entrambi lo posizionano nella casa di Mendez, ma si tratta di uno stratagemma per spingere il giocatore a tornare nell'abitazione con Ashley per raccogliere importanti documenti ai fini della trama.

 

Il secondo mini boss opionale lo troviamo nel castello. Si tratta di un Armadura più alto del nnormale e con la Plaga che fuoriesce alle spalle dell'elmo, posiione che rende difficoltoso anche solo mirare per sferrare un attacco.

 

Queste creature nel remake appaiono inizialmente come semplici Regenerador, ma in seguito a danni subiti rivelano la loro vera natura. Possono allungarsi, lanciare le spine che ne ricoprono il corpo e anche correre per raggiungere Leon. Una versione più tosta da combattere la si può trovare nel laboratorio con le capsule dei Regenerador, su commissione del mercante.

boss      

 

Questa enorme creatura acquatica creata unendo il parassita a una salamandra vive nel lago adiacente il villaggio di Pueblo. E' lunga oltre 20 metri e può restare immersa per qualche istante per poi sferrare un attacco a sorpresa. Pericolosa.

 

Dopo aver inseguito i fuggitivi lungo un sentiero, il capovllaggio affronta Leon in un capanno dove, dopo aver subito dei danni da esplosione, si trasforma in un grottesco essere metà uomo e metà nsetto.

 

Subiti altri danni, Mende abbandona gli arti inferiori umani per sfruttare i lunghi artigli posteriori grazie ai quali aggrapparsi alle travi per poter sferrare attacchi sia a distanza che ravvicinatii.

 

Uno dei due guardiani di Ramon Salazar, inviato espressamente dal suo padrone per sbarazzarsi di Leon. questo mostro può essere considerato il più pericoloso dell'intero gioco. E' agilissimo, attacca sia dall'alto che dal basso, compie balzi con gli artigli protesi, può utilizzare la robusta coda come una lancia, ha un esoscheletro molto resistente simile a quello degli insetti. Unico punto debole: il viso, ma non lascia di certo il tempo per mirare al volto.

 

Colpito a morte dai proiettili di Leon, il piccolo castellano ritorna per affrontare il suo assassino mostrando il dono fattogli da Lord Saddler. Inglobato in una specie di ragno dalla bocca enorme, può vomitare un liquido nero piuttosto maleodorante e sferare un morso capace di distruggere Leon con un colpo solo. Molto veloce, rispetto alla controparte del 2005.

 

Attirato Leon nelle antiche rovine di un villaggio, Krauser lo affronta utilizzando le sue abilità di soldato che si basano princialmente sulle trappole, gli agguati, l'uso del coltello e l'utilio di un arco dotato di frecce esplosive.

 

L'ex collega di Leon rivela il motivo per il quale ha rapito Ashley Graham durante un estenuante corpo a corpo in un antico villaggio di ruderi. Finché svela a Leon la sua nuova, immensa potenza... Dapprima trasforma il braccio sinistro nell'arma che ricorda molto quella del Krauser originale del 2005, poi rivela anche il braccio destro mutato, che funge anche da scudo per i proiettili a lui indirizzati.

 

Lord Saddler mostra a Leon il potere di Las Plagas concentrato nel suo corpo trasformandosi in un enorme creatura simile a un ragno, capace di compiere balzi enormi, attaccare con gli innumerevoli artigli e vomitare un liquido nero come Salazar, protetta da un carapace fortissimo e mossa da una rabbia sconfinata. Riesce anche a richiamare gruppi di Novistador che lo spalleggiano negli attacchi.

 

Subiti innumerevoli danni Saddler si mostra nella sua forma finale, un groviglio di tentacoli a protezione del suo nucleo in cui è protetta la Plaga Dominante grazie alla quale riesce a soggiogare tutti gli altri infetti.

files      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

soluzione in video      

Questa strategia in video non ha alcuna intenzione di mostrare record personali o particolari abilità del giocatore, ma offre lo sviluppo del gioco da un punto di vista cinematografico per far assaporare al meglio le atmosfere lugubri e l'azione di gioco. Oltre a fornire strategie utili per affrontare particolari situazioni e risolvere alcuni rompicapo, offre inoltre la possibilità di leggere i file che vengono raccolti durante il gioco, assistere ai dialoghi tra i personaggi e gustare gli avvenimenti che contornano l'azione di gioco. Tutti i filmati sono in versione WMV, per i quali si è cercato di mantenere uno standard audio e video di buona qualità.

Questa strategia in video non ha alcuna intenzione di mostrare record personali o particolari abilità del giocatore, ma offre lo sviluppo del gioco da un punto di vista cinematografico per far assaporare al meglio le atmosfere lugubri e l'azione di gioco. Oltre a fornire strategie utili per affrontare particolari situazioni e risolvere alcuni rompicapo, offre inoltre la possibilità di leggere i file che vengono raccolti durante il gioco, assistere ai dialoghi tra i personaggi e gustare gli avvenimenti che contornano l'azione di gioco.

 

Resident Evil 4 remake (ps4)

 

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I Mercenari non potevano non fare parte di Resident Evil 4 Remake, ma la mia paura più grande è stata che il mini gioco in versione remake non rispecchiasse l'originale in alcun modo. Nel corso del tempo, il mini gioco dei mercenari, nato su Resident Evil 3 in una veste diversa rispetto a quello ripensato per Resident Evil 4 nel 2005, ha subito da un lato potenziamenti, come poterlo giocare in versione co-op a partire da Resident Evil 5, ma al tempo stesso una sorta di involuzione, con le facilitazioni di apposite abilità in Resident Evil 6 e la assoluta pochezza e mancanza di appeal in Resident Evil Village, passando da una pseudo incarnazione assurda in Resident Evil 7 con il mini gioco "Il compleanno di Jack", palesemente ispirato al classico mini gioco di cui stiamo parlando. Ebbene, davanti a un certo sentimento di dubbio svanito dopo la prima partita, la versione remake de "I Mercenari" di Resident Evil 4 remake non mi ha deluso. Al momento in cui scrivo questa recensione, gli scenari disponibili sono 3 e i personaggi giocabili 4, ma ben presto si mormora che non solo ci saranno più scenari, ma che ci saranno altri personaggi, tra cui ovviamente Ada Wong e Albert Wesker (che probabilmente saranno disponibili dopo Separate Ways).

 

 

Il gioco è sostanzialmente lo stesso del 2005: 150 nemici da abbattere per scenario, utilizzando le armi in dotazione, gli esplosivi sparsi in giro, cercando di effettuare una combo totale e risparmiare tempo, così da ottenere un ulteriore bonus a fine partita. In giro ci sono delle sfere verdi con tempo extra e delle sfere gialle che consentono di reimpire molto una barra di abilità che troneggia in centro allo schermo, che si riempie comunque costantemente durante la partita. Se a prima vista questa barra sembrerebbe una novità, in realtà non è altro che l'evoluzione dell'abilità specifica che Krauser aveva anche nell'originale del 2005, semplicemente è stata resa visibile e chiaramente diversificata in base al personaggio. Così Krauser conserva l'opportunità di trasformarsi per alcuni istanti nella potente cratura che affrontiamo durante la campagna, leon può aumentare il rateo di fuoco e la velocità di movimento, Luis (new entry nel rooster del mini gioco) può piazzare dei potenti esplosivi e l'immarcescibile Hunk può contare su munizioni infinite e stamina rinforzzata sempre per un periodo limitato di tempo. Il tempo bonus abbattendo i nemici si ottiene non soltanto effettuando una kill con le mosse corpo a corpo esclusive di ogni personaggio, ma anche effettuando le kill con dei precisi head shot. La sfida è ovviamente assicurata, tuttavia il gioco in generale si presenta piuttosto semplice (come si vede nel video qui sotto sono riuscito a uccidere tutti i nemici di uno scenario praticamente alla prima partita), dal momento che, contrariamente al passato, in questo remake praticamente li avversari corrono sempre nei paraggi del giocatore, finendo facilmente preda dei colpi mortali. Ad una primissima analisi, inoltre, Leon e Luis appaiono sicuramente svantaggiati rispetto a Krauser e a Hunk, soprattutto rispetto a Krauser, che oltre alla mossa esclusiva trasformato in creatura, può contare su un potentissimo coltello indistruttibile. Probabilmente Capcom prenderà provvedimenti, magari bilanciando un po' meglio la sfida, oppure introducendo, come si vocifera, una modalità Estrema che allungherebbe di molto la già immensa longevità del bonus game.

 

segreti      

Per ottenere il coltello che non si usura con l'utilizzo occorre trovare tutti e 16 i Castellani meccanici, ce n'è uno per ogni livello; con il potenziamento esclusivo diventerà indistruttibile

Per ottenere il lanciarazzi a colpi infiniti occorre acquistarlo dal mercante per la modica cifra di 2.000.000 di pesetas (New Game +)

Per utilizzare questa potentissima Magnum occorre 1) completare la modalità Professionista della campagna principale oppure 2) ottenere valutazione S con tutti i personaggi ne "I Mercenari".

Questa mitragliatrice si ottiene risolvendo un puzzle nel laboratorio dell'isola di Saddler.

Completare la modalità Professionista con valutazione A.

Questa potente carabina si ottiene nella libreria del castello.

Bingo

Ottieni tutti i trofei.

Ai ferri corti

Para un attacco nemico col coltello.

La mia arma preferita

Potenzia un’arma.

Capolavoro

Ottieni la modifica speciale per un’arma. Questa modifica si sblocca comprando prima tutti gli altri potenziamenti dell’arma: potete acquistarla con pesetas oppure con un biglietto speciale che ottente dal mercante in cambio di spinelli. Per sapere dove e come risolvere tutte le richieste del mercante, fate riferimento al trofeo “Pronto a tutto”.

Per il rotto della cuffia

Salva Ashley quando un nemico la sta portando via. Eliminate un nemico che ha rapito Ashley nel modo che preferite; ricordate che avvicinandovi alle loro spalle otterrete un’uccisione immediata con il coltello.

Mercante in fiera

Completa una richiesta del mercante. Sparsi per il gioco troverete diversi volantini blu con alcune richieste da soddisfare. Fate riferimento al trofeo “Pronto a tutto” per saperne di più.

Morte al castellano!

Distruggi un castellano meccanico. Troverete queste bamboline sparse lungo tutti e sedici i livelli del gioco, una per ciascuno. Fate riferimento al trofeo “Rivoluzione meccanica” per saperne di più.

Colpito e affondato

Sconfiggi il mostro del lago. Fa parte della storia principale, impossibile mancarlo.

Dalla padella alla brace

Sconfiggi Bitores Méndez. Fa parte della storia principale, impossibile mancarlo.

La preda diventa cacciatore

Sconfiggi il Verdugo. Nelle profondità, una volta attivato l’ascensore per tornare in superficie, verrete aggrediti dal servitore di Salazar. Potete scegliere se resistere fino all’arrivo dell’ascensore, oppure affrontarlo e sconfiggerlo: in quest’ultimo caso, fate buon uso delle docce di azoto liquido e, quando congelato, usate armi come fucili a pompa, magnum, frecce esplosive e granate per massimizzare il danno. Vi consigliamo di affrontarlo in modalità Normale o Assistita per non correre il rischio di consumare troppi proiettili.

Cala il sipario

Sconfiggi Ramón Salazar.

L’allievo supera il maestro

Sconfiggi Jack Krauser.

Morir es morir

Sconfiggi Osmund Saddler.

Copriti gli occhi

Elimina tre nemici in una volta con una granata stordente. L’occasione migliore per prendere questo trofeo è quando incontrate per la prima volta il Fanatico con il bastone: lo riconoscete perché è vestito di rosso ed è in grado di far emergere la plaga dai corpi degli altri nemici. Assicuratevi di averne il giusto numero alle calcagna e lanciata la granata accecante. Se non l’avete con voi, ricordate che potete crearla con cinque unità di polvere da sparo e risorse (L).

Il coltello nella Plaga

Sconfiggi un Garrador usando solo il coltello. L’occasione migliore sarà nei sotterranei del castello, quando lo incontrerete per la prima volta: è un nemico molto resistente, perciò assicuratevi di avere il coltello da combattimento potenziato al massimo e altri coltelli (da caccia o cucina) di scorta. Vi consigliamo di ottenere il trofeo in modalità Normale o Assistita. Per essere ancora più sicuri, potete ottenerlo in modalità NG+ dove avrete con voi anche il coltello di Krauser. O, ancora meglio, di farlo con il coltello infrangibile che otterrete trovando tutti i castellani meccanici: ricordate però che per renderlo infrangibile dovrete prima acquistare tutti gli altri potenziamenti.

Due parassiti con una fava

Uccidi due parassiti all’interno di un Regenerador con un singolo colpo. Per questo occorre usare necessariamente lo Stinger abbinato al telescopio con biosensore: non c’è una strategia precisa, tutto dipende dal posizionamento delle plaga nel corpo dei nemici e dalla vostra angolazione. Per essere sicuri di riuscirci, il Regenerador speciale che il mercante vi chiederà di uccidere può essere l’occasione migliore, avendo molte più plaga al suo interno.

Chiudi la bocca

Lancia una granata nella bocca di Ramón Salazar. Dopo aver subìto diversi colpi, Ramón crollerà a terra dandovi l’occasione per un affondo di coltello: non fatelo e lanciate una granata nella sua bocca aperta per ottenere il trofeo.

Esagerato!

Usa un cannone per sconfiggere un fanatico. Nel capitolo 7, quando dovrete distruggere le porte per accedere al castello, puntate il cannone verso alcuni nemici e fate fuoco. Se doveste scordarvi, potete rifarlo nel capitolo 8 quando userete ancora una volta il cannone per abbattere il gigante sui bastioni e sfondare il portone.

Reggiti forte

Supera entrambi i percorsi nei tunnel sotterranei senza subire danni ai carrelli. Questo trofeo richiederà un po’ di pazienza e diversi tentativi, perché dovrete anzitutto imparare a memoria l’ordine e i lati da cui appariranno i nemici. Qualora veniste colpiti, ricaricate il salvataggio automatico per riprovare.

Andate a piedi

Raggiungi la cima della torre dell’orologio senza che l’ascensore si fermi. Come sopra, occorre conoscere a memoria l’ordine e i lati da cui arriveranno i nemici. Assicuratevi di eliminare subito i Fanatici con il bastone, altrimenti trasformeranno gli altri rendendoli più difficili da sconfiggere prima che saltino sull’ascensore.

Fuga perfetta

Arriva alla fine senza subire danni alla moto d’acqua. Trofeo piuttosto semplice, a patto di raggiungere la moto d’acqua con almeno un minuto e mezzo rimanente, per essere sicuri di potervi prendere tutto il tempo senza spingere la velocità al massimo rischiando di perderne il controllo. Qualora doveste arrivare alla moto d’acqua troppo tardi, ricaricate il salvataggio automatico: il gioco vi farà ricominciare accanto alla moto con circa un minuto e mezzo di tempo a disposizione.

Orafo esperto

Vendi un tesoro per almeno 100.000 pesetas.

Bandito

Ottieni tutti i tesori indicati sulla mappa dei tesori del villaggio in un singolo playthrough.

Ladro

Ottieni tutti i tesori indicati sulla mappa dei tesori del castello in un singolo playthrough.

Sciacallo

Ottieni tutti i tesori indicati sulla mappa dei tesori dell’isola in un singolo playthrough.

Collezionista di armi

Ottieni tutte le armi. Questo trofeo può sembrare ingannevole a prima vista, perché di fatto richiede l’ottenimento anche delle armi bonus.

Pronto a tutto

Completa tutte le richieste del mercante.

Rivoluzione meccanica

Distruggi tutti i castellani meccanici.

Agente promettente

Termina la storia principale in modalità Normale o superiore.

Missione compiuta S+

Termina la storia principale in modalità Normale con valutazione S+. I discrimini principali per questo trofeo sono la modalità di gioco, le morti e il tempo: anzitutto, non potete inseguire questo obiettivo giocando in NG+; in secondo luogo, assicuratevi di completare il gioco entro cinque ore per essere sicuri di ottenerlo. Potete inoltre usare le armi bonus (coltello infrangibile, Handcannon e Chicago Sweeper). Il nostro consiglio è completare l’area del villaggio usando tutto quello che potete, evitando di spendere troppi soldi nei potenziamenti e completando tutte le richieste del mercante tranne quella del nemico speciale. Una volta al castello, completate la richiesta dei medaglioni nell’area delle catapulte e così facendo avrete abbastanza Spinelli per acquistare un biglietto con cui modificare la Chicago Sweeper, che otterrete completando il gioco in modalità Professionista con valutazione A. Così facendo avrete un’arma con proiettili infiniti che non necessita di essere ricaricata. Inoltre, conservate abbastanza soldi per acquistare due lanciarazzi, uno per Salazar e uno per Saddler, così da risparmiare tempo. Da ultimo, qualora doveste morire tornate al menu principale e ricaricate da lì l’ultimo salvataggio per evitare che il contatore delle morti salga.

Agente esperto

Termina la storia principale in modalità Estrema o superiore.

Investigatore provetto S+

Termina la storia principale in modalità Estrema con valutazione S+. I discrimini principali per questo trofeo sono la modalità di gioco, le morti e il tempo: anzitutto, non potete inseguire questo obiettivo giocando in NG+; in secondo luogo, assicuratevi di completare il gioco entro cinque ore e mezza per essere sicuri di ottenerlo. Per tutti gli altri consigli, fate riferimento al trofeo “Missione compiuta S+”.

Agente imbattibile

Termina la storia principale in modalità Professionista. Questa modalità si sblocca dopo aver completato il gioco la prima volta e potete selezionarla subito per il vostro NG+.

Velocista

Termina la storia principale in massimo 8 ore. Questo e i tre trofei sottostanti vi consigliamo di ottenerli in una singola partita NG+ in modalità Assistita. Tirate dritti per la vostra strada senza fermarvi a esplorare, o comunque fatelo il meno possibile. Poiché sono 16 capitoli in totale, cercate di stare sotto la mezz’ora per ciascuno e, se necessario, acquistate il lanciarazzi per eliminare velocemente Saddler alla fine.

Frugale

Termina la storia principale senza usare oggetti curativi. In modalità Assistita, Leon recupera parzialmente le vite in automatico: vi consigliamo perciò questo livello di difficoltà per ottenere il trofeo. L’ideale sarebbe farlo assieme a “Minimalista” e “Asociale” ma, se ritente che non curarsi mentre si usano solo pistola e coltello sia eccessivo, iniziate un NG+ e spendete tutto per acquistare il lanciarazzi infinito: con quello siete certi che nessuno riuscirà a toccarvi. Attenzione perché sparare troppo nei pressi di Ashley potrebbe ucciderla (a meno che non abbia il costume armatura indosso) e lo stesso vale per voi, che potreste subire ingenti danni se lo userete su un nemico molto vicino.

Minimalista

Termina la storia principale usando solo coltelli e pistole (esclusi determinati scontri). Per questo trofeo assicuratevi di avere il coltello infrangibile già potenziato, così da non dover interagire con il mercante, e depositate tutte le armi al di fuori della Punisher o della Red9, a seconda di quale ritenete più efficace – la prima ha capacità perforanti, la seconda una potenza d’attacco maggiore. Usate le risorse (S) solo per creare proiettili di pistola ed equipaggiate, se lo avete ottenuto, il ciondolo che vi permette, entro una certa %, di creare proiettili aggiuntivi per la pistola.

Asociale

Termina la storia principale senza mai interagire con il mercante. Fate riferimento al trofeo “Velocista”.

Cecchino dilettante

Termina una partita al poligono di tiro.

Occhio di lince

Ottieni la valutazione S in tutti i livelli al poligono di tiro. Non c’è una strategia precisa, in questo caso, al di fuori dell’imparare a memoria la disposizione dei bersagli e di conseguenza scegliere l’arma adatta qualora ne abbiate a disposizione più di una. Assicuratevi di non colpire nessun marinaio e di rispettare le condizioni affinché si attivi il livello bonus per ciascuno stage, così da essere sicuri di raggiungere il punteggio esatto.

Colpo grosso

Distruggi cinque obiettivi al poligono di tiro con un solo colpo. Molto semplice da fare: approfittate del livello 4-C del poligono di tiro, disponibile dal capitolo 14, poiché avrete una lunga linea di bersagli da abbattere. Poco dopo l’inizio, una volta abbattuti i bersagli nascosti dietro i marinai, alla vostra destra si alzera una lunga fila di pirati; equipaggiate il fucile di precisione e fate il vostro dovere.

 

(si ringrazia per la lista completa il sito Player.it)

resident evil arts      

Tutti gli artwork originali e gli schizzi preparatori pubblicati in questa pagina sono una piccola selezione degli artwork ufficiali realizzati dagli uomini della Capcom in fase di sviluppo del videogame e pertanto il copyright delle suddette immagini originali appartiene a Capcom. Il logo TheEvilProject.com posto sulle immagini rappresenta il copyright della composizione originale effettuata per raggruppare le immagini scelte e pertanto si invitano gli utenti a non rubarle (utopia) per poi utilizzarle in altri siti. Gli artwork originali e gli schizzi preparatori sono tratti dai volumi ufficiali "Biohazard Archives" e "Resident Evil Archives" pubblicati rispettivamente in Giappone e negli Stati Uniti da Capcom (all right reserved).

 

Gli artwork del remake sono acquistabili all'interno del gioco utilizando i PB ricavati dal completamento delle misiioni di gioco.

 

 

Eduard Badaluta is a model selected to be the face model for Leon Scott Kennedy from the remake of Resident Evil 2.

 
 

Ella Freya is a danish model selected to be the face model for Ashley Graham.

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Sin dall'uscita dei controversi film basati su Resident Evil il popolo dei fan si è sempre confrontato riguardo gli attori e le attrici più adatte per incarnare i personaggi della serie in una eventuale e remota trasposizione cinematografica fedele al videogioco. Navigando in giro per la rete mi sono imbattuto in un forum in cui alcuni utenti (tra cui un certo HailtotheKing) si erano dati da fare per ricercare gli artisti più assomiglianti ai personaggi di Resident Evil.

Espressioni simili, pettinature, atteggiamenti: tutto fa brodo per ricercare una somiglianza che possa rendere plausibili alcuni attori come possibili pretendenti al cast di Resident Evil al posto di altri. Ma al di là di queste discussioni puramente da forum, esiste un popolo di appassionati che ama fabbricare da sè i propri costumi e, somiglianti o meno, adora indossare le vesti di personaggi dei videogiochi, dei fumetti e degli anime giapponesi in generale: i cosplayer.

In questa sezione ho scelto (a mio insindacabile gusto e giudizio eheh) alcuni dei cosplayer più somiglianti ai personaggi di Resident Evil 4.

 

Ivan King

 

 

peachmilky_

 

 
 

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