Dopo la quanto meno superflua ammissione da parte del producer di Resident Evil Village Peter Fabiano riguardante la palese (e pur troppa) ispirazione del prossimo titolo della serie numerata di Resident Evil al capolavoro prodotto da Shinji Mikami nell'ormai lontano 2004, viene da domandarsi come potrebbe essere il remake non ancora ufficialmente annunciato di Resident Evil 4. In questo Speciale a cura di Leon Latin Lover proviamo ad analizzare la situazione e ad immaginare come potrebbe venir migliorato oppure stravolto il capitolo di rottura della serie che a suo tempo provocò scalpore, reinventò un modo di fare i giochi action che ancora ai giorni nostri prendono ispirazione dall'opera di Mikami e divise in maniera netta i fan di Resident Evil in conservatori e progressisti. Buona lettura.

 

IL PAPÀ NONCHÉ L'IDEATORE DELLA VIDEOLUDICA SAGA HORROR PIÙ FAMOSA AL MONDO, SHINJI MIKAMI, DICE LA SUA IN MERITO A RESIDENT EVIL 4

 

 

Inutile dirlo, ormai lo sanno pure i sassi, ma voglio dirlo lo stesso perché è sempre giusto fare le dovute premesse al riguardo: Resident Evil 4 è stato più di un semplice RE qualsiasi, egli è stato uno dei videogiochi più importanti dell'industria videoludica che ha riscritto le regole moderne per i futuri videogames di genere Adventure e Action che sarebbero arrivati al seguito dopo lui, insomma, una vera e propria pietra miliare del settore, e non a caso, è ritenuto il gioco preferito, niente di meno, di Neil Druckmann, il co-presidente di "Naughty Dog" una delle software house di punta di casa Sony, dal quale ha dichiarato a suo tempo essersi fortemente ispirato per la creazione della sua IP "The Last Of US", nonché un altro grande capolavoro del genere survival horror.

 

 

Resident Evil 4 è stato frutto del genio del maestro dell'horror-game, Mikami, che ha saputo inventare una nuova prospettiva per noi giocatori, e vale a dire una nuova visuale in terza persona che fosse concentrata in maniera fissa dietro alle spalle del personaggio nostro comprimario, e che permettesse al gameplay dei movimenti repentini verso destra e sinistra con tanto di girata rapida a 180 gradi, senza contare la possibilità di avere una mira di fuoco pressoché precisa, nonché a dir poco perfetta.

 

 

A tutto ciò, va anche aggiunta un altra idea geniale che avrebbe perfino reso le cutscene di gioco un elemento di gameplay tramite degli appositi tasti che sarebbero apparsi all'improvviso su schermo, richiamando in causa le abilità del giocatore, ove in caso di errore veniva dichiarato il tanto sospirato "Game Over", ovvero i cosiddetti Quick Time Event.

 

 

E a quanto pare a distanza di quasi 17 anni, anche Resident Evil 4 sarebbe, in effetti, il prossimo soggetto in linea di successione con il quale Capcom ha deciso di proseguire con i suoi ben noti remake della serie, sebbene non sia stato ancora annunciato nulla di "ufficiale" ma per adesso solo di "ufficioso".

Il quarto capitolo è stato quello più volte riproposto in varie versioni sul mercato, venendo definito dai fan usando il gioco di parole inerente ad un animale caratteristico presente nell'avventura con Leon, ovvero, "la gallina dalle uova d'oro" su cui Capcom poteva farci sempre e comunque soldi facili, pur nonostante, sempre mantenendo l'impostazione grafica originale e sostanzialmente gli stessi contenuti, con asset marginalmente migliorati e adattamenti vari per aumentarne la risoluzione e migliorare la visualizzazione sugli schermi moderni.

 


 

Potrebbe dunque essere giunta finalmente l'ora di vedere un Resident Evil 4 interamente ricostruito sulla notevole base tecnica offerta dal nuovo motore grafico realizzato da Capcom, il RE Engine, con impostazione simile a quanto visto per i remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3, anche se dovrebbe probabilmente andare incontro ad alcune variazioni vista l'impostazione piuttosto diversa del quarto capitolo originale.

Infatti sembra essere proprio di questo avviso anche il creatore della saga, Shinji Mikami, che intervistato sulla questione dalla nota testata giornalistica IGN ha affermato di non aver problemi davanti a un'idea del genere da parte dei suoi ex-datori di lavoro della software house di casa Osaka: Capcom.

Con la raccomandazione però che con il remake del quarto capitolo riescano a fare un ottimo lavoro degno della sua controparte originale, come affermato in maniera particolarmente saggia dallo stesso signor Mikami.

Quindi la domanda che tutti i fan si pongono è: Riuscirà Capcom nella tanto agognata impresa ???

Personalmente visto ciò che sono riusciti a fare con i remake di RE2 e RE3, benché quest'ultimo fosse leggermente inferiore al secondo capitolo, la risposta per quanto mi riguarda è un "SÌ" piuttosto fiducioso.


 

QUELLO CHE SAPPIAMO SUL REMAKE GRAZIE A DUSK GOLEM

 

 

Secondo l'ormai famosissimo insider Dusk Golem, divenuto a tutti gli effetti sinonimo di garanzia tra i giornalisti e gli appassionati, grazie alle sue preziosi fonti rivelatosi poi sempre veritiere, è che Capcom con Resident Evil 4 Remake non starebbe semplicemente lavorando sotto il profilo tecnico, ma starebbe preparando nuovi contenuti per la storia e nuove zone da esplorare.

Per chi vivesse ancora oggi nel 2021 in una casetta sperduta tra le montagne Arklay (ammicco-ammicco) e non sapesse chi sia Dusk Golem, è da un bel po' di tempo il punto di riferimento per tutti coloro che volessero sapere qualche indiscrezione riguardante tutto ciò che riguarda Resident Evil prima del tempo, ma anche dei survival horror in generale. 

Questo insider, infatti, si è rivelato più che affidabile per quanto riguarda le notizie trapelate in anticipo in merito Resident Evil 8 Village, ed è per questo motivo che è interessante sapere quello che ha da dire.

Innanzitutto ha ribadito che questo gioco è ancora molto lontano dall'arrivare nei negozi, dice che manca ancora più di un anno al lancio, infatti Resident Evil 4 Remake sarebbe al momento previsto per il 2022 o persino l'anno successivo. Capcom si sarebbe presa così tanto tempo perché starebbe lavorando su dei contenuti aggiuntivi del gioco, dato che sta pensando a diverse novità per quanto riguarda la storia, aggiungendo a sessioni "vecchie" altre di "nuove" da affiancare all'interno dell'avventura principale, tramite una sorta di mini campagna secondaria sbloccabile a fine partita ma con altri protagonisti, come nel caso di Luis Sera o addirittura del Dottor Salvador per espandere ulteriormente la Lore di gioco come già visto con Ada Wong in "Separate Ways" , così come pure aggiungere nuove aree da esplorare e contenuti mai visti nel gioco originale.

 

 

Tuttavia, non bastassero i rumor attendibili di Dusk Golem, ci sarebbero come ciliegina sulla torta le foto postate su Twitter sul profilo ufficiale di Nick Apostolides, l'attore che ha interpretato Leon Kennedy in Resident Evil 2 Remake, di cui proprio nel recente mese di dicembre 2020, è arrivato perfino un leak che sembra rivelare i primi asset grafici del remake di Resident Evil 4, si tratta per l'appunto di oggetti collocati nei vari scenari: mura, ponti, vasche, letti, tessuti e animali scuoiati e appesi, oltre ad arnesi e costumi, ma che danno l'idea di alcuni degli elementi caratterizzanti di El Pueblo, villaggio rurale che si trova in una zona al confine fra Spagna e Portogallo da cui prendeva il via l'avventura del gioco.

 


 

RESIDENT EVIL 3 (2020)+RESIDENT EVIL 4 (2005) = LA SCENEGGIATURA DELLA SAGA VERRÀ RISCRITTA COL REMAKE DEL QUARTO CAPITOLO SENZA SE E SENZA MA

 

 

La notizia che lega indissolubilmente il remake di Resident Evil 3 all'originale Resident Evil 4 è che in occasione dell'introduzione di Nemesis come B.O.W. giocabile in Resident Evil: Resistance, il signor Kellen Haney, il Social Media Specialist di Capcom, ha spiegato i motivi per cui si è scelto di assegnare proprio a Nemesis l'abilità di infettare i nemici (e nel caso del multigiocatore, anche i sopravvissuti) con un parassita. 

Riassumendo, si è trattata di una decisione legata alla presenza dei Ganado in Resident Evil 4, poiché il parassita Plaga che li infetta è la base originale per il NE-α. Questo è infatti stato realizzato artificialmente in laboratorio per replicare, e potenziare, gli effetti di Plaga nel corpo ospite, dunque mostrare che Nemesis fosse in grado di infettare altri zombi è stato deciso per far capire ai giocatori il suo ruolo nel franchise di Resident Evil. 

 


Ora, a un primo sguardo potrebbe essere una notizia senza troppa importanza, al di là del fatto di voler creare una continuità narrativa tra i giochi, ma pare che Capcom ci abbia preso gusto nel riscrivere la Lore dell'intera saga agendo sottobanco come il miglior dirigente Umbrella. 

Un po' come le affermazioni sul fatto che Resistance non sarebbe canonico e poi si scopre, su parola dello stesso Peter Fabiano, che il contesto non lo è ma i dialoghi sì: con tutte le implicazioni di sorta, visto che si sta rendendo sottilmente canonico il personaggio di Daniel Fabron, o il coinvolgimento di Alex Wesker ben prima che venisse mostrato in Resident Evil: Revelations 2.


 

LA TRAMA DI RESIDENT EVIL 4: C'È QUALCOSA CHE NON QUADRA

 

 

Riflettendo una volta di più su Resident Evil 4, mi sono accorto di una cosa alla quale non avevo mai prestato vera attenzione, preso dal fatto che il quarto capitolo sia stato il memorabile e innegabile punto di svolta della saga è che la sua è una storia che nasce e muore con se stessa, triste a dirsi ma purtroppo vero.

La sua trama non dà né toglie nulla, fungendo da pretesto per riportare in auge dei personaggi ma c'entrando poco o niente nell'intera Lore, infatti si potrebbe obiettare che getta le basi per un secondo nuovo ciclo della saga, con Las Plaga e i Majini in Resident Evil 5, ma avendo scoperto che il parassita è originario dell'Africa ci si rende conto di come l'intera parentesi spagnola sia precaria. 

 

 

Certo, il Ceppo Dominante creato da Luis Sera è stato il solo obiettivo di Albert Wesker per tutto il gioco, non esistendo altrove, ma Ada non gli ha mai consegnato il campione rubato a Lord Saddler e lui, avendolo preventivato, ha fatto recuperare il cadavere di Jack Krauser per poter comunque portare avanti gli studi su Las Plaga. Rimane però il fatto che stiamo parlando di un parassita, non di un virus: nell'attimo in cui il suo ospite fosse ucciso, morirebbe anche lui, di conseguenza cos'abbia recuperato Wesker dal cadavere di Krauser non è chiaro, di certo non può essere niente allo stesso livello di quanto sottratto da Ada, ma anche ipotizzando sia stato così, e dunque che dal corpo abbia ottenuto quanto cercava, ragione per cui perché allora non recuperarlo a questo punto già da Bitores Mendez una volta sconfitto da Leon? ; O magari dallo stesso Krauser quando ancora era in vita? ; O ancora da Ramon Salazar, dopo essere stato ucciso? (... mistero...)

 

 

Mi chiedo allora per quale motivo abbia ignorato la Plaga Regina ma la sua natura è stata svelata solo in Resident Evil 5, a posteriori, quindi (oltre a creare l'ennesimo squilibrio) restiamo con un pugno di mosche in questo senso. 

Ad ogni modo, al di là dell'irraggiungibile Saddler, Wesker aveva a disposizione almeno tre soggetti portatori del Ceppo Dominante, di cui uno al suo servizio, eppure ha continuato sulla strada più tortuosa pur avendo preventivato il tradimento di Ada.

Ci sarebbe poi una lunga parentesi da aprire in termini di date, soprattutto per quanto riguarda i piani di Wesker e i contatti con Excella Gionne (occorsi già nel 2003, prima di Resident Evil 4), tuttavia nel complesso e nonostante diversi buchi logici, la storia così com'è stata pensata poteva reggere anche dopo le rivelazioni di Resident Evil 5. Un po' a fatica ma era possibile, poiché è vero che dal Ceppo Dominante la Tricell sviluppa Las Plaga di tipo 2 e 3, però il problema creatosi nell'aver detto che Nemesis ha impiantato un esemplare di Las Plaga potenziato è proprio questo: l'utilità di andare in Spagna, della stessa Ada in quel frangente, ed è proprio qui che la vecchia Lore cede, perché come lo incastri alla luce dei recenti sviluppi - compresa la conferma di Alexandra Wesker e del suo legame con il fratello Albert al quale non è venuto in mente di chiedere a lei un campione di Las Plaga in mano all'Umbrella e ha preferito invece infilarsi in un ginepraio per ottenere materiale vecchio???

Facciamo finta per un attimo che NE-α, solo portatore di Las Plaga, fosse scomparso con la distruzione di Nemesis e Raccoon City, che la divisione francese fosse diventata ermetica e fosse impossibile recuperare qualunque dato, che Albert abbia rifiutato di vedere in sua sorella Alexandra un canale di comunicazione utile a ottenere il campione e l'ottenimento del parassita fosse la sua chiave d'accesso per guadagnare la fiducia di Excella in modo da riaprire il sito africano... persino con tutte queste premesse, il suo ruolo in Spagna, e di riflesso perfino pure quello di Ada, crollano entrambi di fronte alle informazioni che ora come ora abbiamo. 

Se bastava avere un campione di Las Plaga originale, dunque non più il Ceppo Dominante, per riprendere le ricerche poteva andare in Africa, usare la sua personale milizia armata (H.C.F.) per l'incursione in Spagna, contattare The Connections con cui già collaborava avendola aiutata a sviluppare il Mold che abbiamo visto in Resident Evil 7, chiedere ad Alexandra: insomma, passare per vie più sicure di una spia che, già lo sapeva, non gli avrebbe riportato quanto richiesto. 

 

 

Alla luce di tutto ciò, dunque, Resident Evil 4 non ha più senso di esistere, quantomeno non la parte che coinvolge Albert Wesker, perché se lo si presenta come un personaggio che ha i mezzi, l'intelligenza, le capacità, il denaro e gli agganci per arrivare dove vuole, i fatti accaduti in Spagna così come li conosciamo non sono più plausibili.


 

COSA VORREMMO DI PIÙ NEL REMAKE DA CERTI PERSONAGGI?

 

 

Partiamo proprio dal nostro action hero: Leon. 

In Resident Evil 4 scopriamo che è diventato un agente segreto, e la sua missione è salvare la figlia del Presidente degli Stati Uniti d'America. 

È la prima volta che lo rivediamo da quando era una recluta nel dipartimento di polizia di Raccoon City, al suo primo giorno di servizio ed alle prese con un'epidemia zombie, e nel frattempo non abbiamo mai saputo niente sulla sua formazione.

Resident Evil 4 Remake potrebbe raccontare, in qualche modo, il pregresso del protagonista, che sia con una semplice cutscene, un flashback giocabile, magari, delle linee di dialogo o informazioni di qualche tipo, darebbe indubbiamente molto più spessore al personaggio Leon. 

In fondo anche i recenti remake hanno cambiato sezioni di gioco per raccontare qualcosa di più dei personaggi, in particolare del capo della polizia Brian Irons in RE2 Remake, e di Kendo in RE3 Remake, quindi ci aspettiamo qualcosa del genere anche in questo caso.

 

 

Sempre per quanto riguarda la narrativa, in un remake vogliamo assolutamente un focus sul misterioso Mercante.

Uno pseudo-personaggio, che di fatto serve solo a dare un minimo senso logico al poter acquistare o potenziare le armi di Leon, ma che è diventato un culto con il tempo soprattutto per la sua caratterizzazione semplice ed efficace. 

Cappotto lungo, bandana ed un fortissimo accento britannico lo hanno reso un personaggio paradossalmente iconico pur essendo, di fatto, un non-personaggio.

Resident Evil 4 Remake dovrebbe raccontare qualcosa su di lui, infatti sappiamo che anch'egli è un Ganado, ma allora perché non impazzisce come gli altri??? ; Perché vende oggetti e soprattutto dove li trova??? 

Basterebbero già un paio di linee di dialogo in più, magari proprio scambiate con Leon, per dargli un rinnovato senso.

 

 

Poi abbiamo la nostra amatissima dai fan, Ashley Graham, la ragazza che Leon deve salvare in Resident Evil 4 è diventata negli anni praticamente un meme per via della sua inutilità, nonostante ciò, il suo essere la proverbiale damigella in pericolo è un concetto che deve sicuramente restare fedele nel remake, d'altronde, è proprio il gancio della storia nonché un potenziale elemento di gameplay su cui costruire qualcosa di divertente.

La ragazza potrebbe essere sì la persona da salvare, e pertanto incapace di difendersi da sola, ma non per questo deve diventare solamente un peso. 

Magari potrebbe fare gli sgambetti ai Ganados, trovare e lanciare oggetti a Leon come fa Elizabeth in Bioshock Infinite, ad esempio, e interagire in maniera limitata con gli avversari qualora si avvicinino – che sia con delle spinte o dei tentativi di fuga.

E, perché no, potrebbe anche tenere in mano un coltello dato proprio da Leon, la quale la renderebbe una dinamica di gameplay leggermente più autonoma, al prezzo però di non poter andare in giro a raccogliere oggetti oppure attivare leve ed altri meccanismi mentre Leon fa appunto a pezzi i Ganados. 

L'unica certezza è che un comprimario che non riesce a scendere le scale o tuffarsi da una piccola altezza non è certamente accettabile, oggi.

 

 

E per concludere, l'intelligenza artificiale di RE4 all'epoca aveva delle trovate a dir poco innovative laddove i nemici si coprivano il volto e schivavano i proiettili, accerchiavano, e potevano lanciare oggetti da lontano, per cui al di là del produrre una maggior quantità di modelli poligonali differenti che rispetto all'originale sarebbe invece d'obbligo fare nel remake, i Ganados devono prendere spunto dagli zombie dei remake di RE2 e RE3, i quali tornano a far paura, sono molto più resistenti, e finché non si è equipaggiati a dovere rimangono una vera e propria rogna. 

In parole povere devono essere molto più reattivi nei movimenti, magari poter raccogliere le armi da terra (anziché tirare fuori l'arma infinita magicamente dal deretano) , così come spingere da dietro le porte o barricarle del tutto per impedire a Leon di uscire, e così via. 

In questo senso diventerà ancora più importante colpirli alle gambe, disarmarli, e in generale giocare d'astuzia per evitare di essere annientati. 

Questo è l'elemento focale del gameplay, probabilmente, che dovrebbe incentrarsi sullo scaraventare addosso a Leon orde meno numerose di Ganados magari, ma molto più terrorizzanti che in passato, per cui optare per la qualità della loro intelligenza e non per la quantità della loro stupidità.


 

COSA VORREMMO DI PIÙ DAL REMAKE NEL GAMEPLAY?

 

 

Resident Evil 4 Remake dovrà inevitabilmente sottostare ai dettami del game design attuale. Sebbene l'originale abbia riscritto buona parte del dogma di come si produce uno shooter in terza persona, le cose sono cambiate molto negli anni. 

Basterebbe già riprendere ciò che fanno i remake di RE2 e RE3, in primis, per quanto riguarda il cambio d'armi rapido, il quale ormai è uno standard negli shooter e andando quindi ad eliminare la cara fidata valigetta portartile di Leon, ed infine dargli la possibilità di muoversi mentre spara potendo anche compiere variegate mosse evasive in caso di attacco improvvisato.

Queste sono a tutti gli effetti le uniche due grandi mancanze che rendono RE4 un gioco ad oggi anziano.

 

 

Probabile anche qualche caratteristica particolare esclusiva su PlayStation 5 legata ai grilletti adattivi dinamici e al feedback aptico del suo DualSense. 

Ancora una volta lo sviluppatore siamo certi porrà l'accento sul comparto sonoro come parte integrante del gameplay, quindi pensiamo che bisognerà spesso tendere l'orecchio per cercare di capire da quale punto della strada o da quale sporgenza di roccia proverranno i rumori sinistri di qualche nemico o il proverbiale urlo di molti di loro alla vista di Leon, ovverosia "un forastero!". 

Una presenza minacciosa, implacabile più che mai, quindi, dei quali calcolare le distanze per prepararsi al meglio per difendersi, perché grazie agli ampi spazi all'aperto offerti dall'ambientazione e dalle routine comportamentali più evolute, Ganados e altri mostri si muoveranno velocemente sfruttando ogni varco per tagliare la strada e sorprendere così l'ex agente di Raccoon City.


 

 

CONSIDERAZIONI FINALI SUL FUTURO REMAKE DI RE4 E DI..................................................RE5???

 

 

La storia con la sua struttura di base, dunque il rapimento di Ashley e i deliri di onnipotenza di Lord Saddler a cui Leon pone fine, può rimanere benissimo inalterata (volendo persino la presenza di Ada, assoldata non da Albert Wesker ma questa volta esplicitamente dalla misteriosa organizzazione alla quale cede il Ceppo Dominante), mentre tutto il resto decisamente no. 

 

 

Resident Evil 4 è stato il pretesto per dare una svolta alla saga in termini di gameplay e riproporre alcuni personaggi con effetto cliffhanger e se già con l'avvento di Resident Evil 5, assieme alle informazioni aggiuntive mai uscite dal Giappone, la sua logica iniziava a traballare, con la dichiarata connessione a Resident Evil 3 (per via del suo remake) ci sono aspetti che ormai non tornano più.

Per quanto riguarda il remake di Resident Evil 3 è che vediamo una Jill Valentine fuggire dalla città in elicottero, mentre nei suoi pensieri giura vendetta nei confronti dell'Umbrella Corporation, consapevole del fatto che essa non è stata realmente debellata con la semplice distruzione di Raccoon City, una linea di dialogo di pensiero che al contrario non accadeva nel Resident Evil 3 originale da parte di Jill, quasi a voler giustificare il fatto che l'introduzione che vediamo grazie ai pensieri di Leon S. Kennedy nel Resident Evil 4 originale, sarebbe poi stato solo frutto di sue congetture sbagliate e non più una certezza assoluta come Capcom voleva farci credere al tempo.

Ed infatti come avremmo visto soltanto in seguito in Resident Evil 6, la Umbrella Corporation sarebbe ritornata dalla sua apparente disfatta in grande stile con una minaccia virus globale sotto agli occhi increduli di tutti, in particolare dello stesso Leon che ci fa un pó la figura del povero stolto.

Per non parlare di Resident Evil 7, dove addirittura la Umbrella Corporation si redime facendo ammenda delle sue colpe e divenendo a tutti gli effetti una multinazionale che contribuisce a sventare ulteriori minacce, seppur in merito a tutto ciò non possiamo metterci per certo le mani sul fuoco, quindi chissà cos'altro ci riserverà il futuro della saga.

 

 

In conclusione dei fatti... magari vedremo il ritorno di Jill Valentine in occasione del remake di Resident Evil 4 ??? (... chissà...)

 

 

Invece per quanto concerne Resident Evil 5, non sarebbe così scontato se la Capcom continuasse perseverante verso la strada dei remake (come già stanno facendo da un bel pò di tempo ormai) per correggere i loro errori del passato, infatti fare un remake in merito servirebbe non soltanto a modificare in meglio certi aspetti della trama un pó traballante come già specificato in un altro paragrafo qui sopra, ma sarebbe l'occasione propizia per rendere evidente che Albert Wesker non sia davvero morto (dato che Capcom dichiarò al tempo essersi pentita di questa scelta insorta all'antagonista più amato dell'intero franchise), ma in particolare per creare una connessione marcata con Resident Evil 7 riguardo alle famose memorie di diario scritte da Ozwell Spencer, dove venivano menzionate varie voci riguardanti presunti suoi ex-collaboratori che dovevano essere eliminati ad ogni costo, tra i quali un certo Ethan Winters (protagonista di RE7) che sulla base di speculazioni indotte dai fan sia per l'appunto uno di quei ex-ricercatori che hanno lavorato per l'Umbrella Corporation, così come presumibilmente anche la sua compagna Mia.

 

 

Come ultima considerazione sempre per Resident Evil 5, è noto ben a tutti i fan trattarsi dell'unico capitolo canonico a non possedere alcuna caratteristica di gameplay e di ambientazioni che lo riconducano alle sensazioni che si dovrebbero provare giocando ad un qualsiasi gioco della saga di Resident Evil, in quanto la sua impostazione strutturale (come ammesso dalla stessa Capcom) è puramente incentrata sull'action sparatutto e nulla più.
 

 

Pertanto se mettiamo da parte la questione narrativa che vede in causa la storica faida tra Chris Redfield e Albert Wesker, ed infine il DLC "Incubo Senza Uscita" una mini-campagna dalla durata di 20 minuti che rispecchia in pieno le dinamiche di un vero gioco di Resident Evil degno di questo nome, possiamo tranquillamente dire che tutto ciò è ben misera cosa per far chiudere un occhio ai fan.

 

 

Ragione per il quale un remake servirebbe a maggior ragione per reinterpretare l'intera avventura in chiave survival horror (o almeno al 50%) con il nostro eroe Chris e la bella indigena del luogo, Sheva Alomar, magari eliminando pure la connotazione in cooperativa che se giocata in single player possedeva un I.A. fin troppo elementare da risultare snervante, e facendo invece similmente a quanto visto nel recente Resident Evil Revelations 2, ovvero, con la possibilità di switchare entrambi i personaggi dallo stesso giocatore in single player di cui ognuno con le rispettive abilità uniche, indispensabili per poter proseguire durante l'avventura, cosicché da non rischiare di incappare nei medesimi problemi di I.A.

 

 

 
 

Torna al menu

 

Resident Evil (Biohazard) copyright Capcom All original content copyright TheEvilProject.it 2006 - 2021